Cronaca

Tnt chiude la filiale di Savona: centinaia di pacchi nel limbo del “chissà dove”

TNT

Savona. Oltre al contraccolpo occupazionale (otto esuberi più l’indotto), la chiusura della filiale savonese di Tnt sta producendo disagi per decine di aziende e privati cittadini in attesa di ricevere pacchi, in questi giorni, appunto tramite il corriere espresso.

Tutti i pacchi arrivati a Savona tra la fine della settimana scorsa e le giornate di lunedì-martedì sono finiti in un “limbo”, in una sorta di terra di nessuno sulla quale non c’è verso di avere informazioni, né si riesce a sapere quando e dove saranno effettuate le consegne.

Un’azienda in attesa di ricevere un pacco urgente da venerdì, dopo la mancata consegna (sia lunedì sia ieri) questa mattina si è sentita rispondere che il pacco era stato mandato, assieme a tutti quelli in giacenza, al deposito Tnt presso l’aeroporto di Genova.

Considerata l’urgenza, un dipendente dell’azienda è andato al deposito dove, secondo il customer care, si sarebbe trovato il plico partito da Milano. Massimo stupore quando, una volta giunto a Genova, il dipendente si è sentito dire che il plico non era a Genova ma che si trovava in un deposito “tampone” in via Rio Galletto a Savona e lì poteva essere ritirato. Meno di un’ora dopo dalla sede torinese di Tnt contattavano l’azienda per ricevere a loro volta informazioni in merito al plico e chiedendo se poteva essere loro detto dove fosse custodito.

Paradossi della logistica: la stessa Tnt ha chiesto ad un suo cliente di sapere dove fosse il pacco, che lo stesso corriere avrebbe dovuto consegnare. Una volta risolto l’arcano, all’azienda savonese è stato comunicato che la sede di Rio Galletto non è aperta al pubblico e che quindi il pacco non poteva essere ritirato; di qui la proposta di spedire il pacco da Savona a Genova anziché a nella destinazione finale in provincia di Savona, dove domani mattina avrebbe potuto essere “comodamente ritirato”.

“Purtroppo non possiamo fare altro. Ci sono centinaia di pacchi in questa situazione e non sappiamo come gestirla”: questa la giustificazione data da una responsabile della Tnt.

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