Savona. Oggi pomeriggio, alle ore 18, presso il Monumento ai Caduti di Piazza Mameli si terrà il momento di raccoglimento per l’immane tragedia avvenuta a Lampedusa e che ha coinvolto centinaia di migranti: uomini, donne e bambini. In questa giornata di Lutto Nazionale saranno presenti presso il Monumento il vicesindaco di Savona Livio Di Tullio, insieme ad autorità civili, religiose e militari, associazioni, cittadini.
Il vicesindaco di Savona, Di Tullio, afferma a nome di tutta la giunta comunale:”In questo momento dobbiamo far sentire forte la solidarietà di una città come Savona alle vittime e ai superstiti di questo orribile dramma, e nel contempo avviare senza indugi un confronto in Italia e in Europa sulle leggi in tema di accoglienza ma anche di cooperazione con i paesi dalle cui coste partono questi viaggi di morte, affinché non ci siano più stragi di innocenti e si possa interrompere alla radice l’inaccettabile traffico criminale di esseri umani”.
“Per evitare queste immani tragedie bisogna mettere in campo politiche nuove per soccorrere i profughi e aiutare le comunità locali coinvolte in prima linea” ha detto oggi la coordinatrice delle politiche sociali della Conferenza delle regioni e assessore al welfare della Liguria, Lorena Rambaudi.
“La tragedia di Lampedusa – ha detto Rambaudi – è legata all’assenza di politiche efficaci sull’immigrazione e mi stupisco delle dichiarazioni di Roberto Maroni, oggi presidente della Regione Lombardia, che sostiene di essere riuscito, come Ministro dell’Interno, a controllare e gestire i flussi migratori. Tutto ciò non è vero”.
“Quando l’anno scorso in Italia si è verificata l’emergenza Nord Africa con l’arrivo di circa 25.000 profughi – continua Rambaudi – è solo grazie alle Regioni che si è riusciti a gestire e risolvere la situazione, per merito dell’accoglienza diffusa sui territori. Una politica del blocco dei flussi e dei respingimenti oggi è più che mai inadeguata in un mondo globale dove i flussi di popolazione da un paese all’altro sono ormai un fenomeno inconvertibile ed inarrestabile che deve essere governato piuttosto che bloccato”.
Secondo la Rambaudi “chi continua ad essere ostile nei confronti degli immigrati non ha ancora capito, al di là dei valori umani e solidali che ognuno di noi può avere oppure no, che senza flussi migratori l’Italia è destinata inesorabilmente al declino, considerata la bassa natalità, la vecchiaia della popolazione e lo sbilanciamento tra popolazione produttiva ed improduttiva.