Albenga. E’ attesa per il prossimo 14 novembre la sentenza nel processo per abusi edilizi che vede coinvolta la casa di Bastia del sindaco di Albenga Rosy Guarnieri, con al centro alcuni interventi di ristrutturazione ritenuti non in regola.
Questa mattina, nel corso dell’udienza che si è svolta in Tribunale a Savona, il pm Danilo Ceccarelli, titolare dell’inchiesta per conto della Procura, ha chiesto per gli imputati nel procedimento penale le seguenti condanne: a Domenico (committente lavori ed ex marito della Guarnieri) e Filippo (progettista) Pizzo sei mesi di reclusione; per Rosy Guarnieri e Franco Vairo, e per Domenico, Micaela e Tatiana Pizzo (comproprietari dell’immobile), oltre a Zoccali (tecnico direttore dell’ufficio urbanistica del Comune), quattro mesi di arresto e 20 mila euro ammenda. Le accuse sono di abuso edilizio e falso.
Per la difesa il sindaco Guarnieri e l’attuale marito Franco Vairo e le sorelle Pizzo, sarebbero estranei ad ogni accusa in quanto sono proprietari e non sono mai stati titolari di alcun permesso a costruire. Errori formali, sempre per la difesa, sarebbero stati commessi da Zoccali, con Domenico Pizzo che avrebbe ottenuto un permesso senza sapere che fosse illegittimo. Filippo Pizzo avrebbe commesso un errore materiale, anche se l’allora legge regionale avrebbe consentito una concessione per ottenere il permesso contestato.
Per il pm Ceccarelli, invece, la legge regionale è stata applicata in maniera palesemente scorretta, con gli imputati che avrebbero dovuto valutare la legittimità dell’atto amministrativo, senza rilasciare alcun permesso edificatorio: la casa che sarebbe stata ristrutturata superando di quaranta centimetri l’altezza consentita dalla normativa urbanistica.