Cronaca

Circonvenzione d’incapace, una delle presunte vittime del maresciallo Piazza sarà interdetta

Savona. Il giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi ha avviato il procedimento d’interdizione per l’anziana che sarebbe rimasta vittima della circonvenzione da parte del maresciallo Santino Piazza, vice comandante della stazione carabinieri di Pietra Ligure, finito in manette all’inizio di luglio. La signora, 95 anni, ieri mattina è stata sentita dal gip che, al termine dell’audizione, ha deciso di avviare la procedura. Nei prossimi giorni per la donna verrà quindi nominato un tutore legale.

Il maresciallo Piazza era stato arrestato lo scorso 6 luglio in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare: al militare, inizialmente, veniva contestato un solo caso, ma nel corso delle indagini era poi saltata fuori una seconda presunta vittima. Le manette erano scattate perché, secondo la Procura, Piazza era stato nominato erede universale di tutto il patrimonio, nonché depositario di una procura speciale e generale, di una novantenne (quella sentita ieri mattina in tribunale), fino a qualche tempo fa seguita dai servizi sociali del Comune di Pietra Ligure e sulle cui facoltà mentali esiste una consulenza tecnica che attesterebbe la “non capacità” dell’anziana di decidere del suo patrimonio. In più, sempre secondo la Procura, il maresciallo Piazza aveva ottenuto che una somma di centomila euro fosse divisa a metà e versata su due libretti postali, uno intestato a lui e l’altro cointestato.

Nelle settimane successive all’arresto era venuto fuori il secondo episodio che si sarebbe concretizzato in maniera del tutto analoga al primo: l’anziana in questione, una vedova ottantacinquenne e sempre di Pietra Ligure, avrebbe fatto testamento a favore di Santino Piazza che era anche libero di operare sui conti e disporre dei beni della signora grazie ad una procura speciale.

Accuse dalle quali il militare, durante l’interrogatorio di garanzia, si era difeso con decisione: “Non ho toccato un soldo”. “Il mio cliente ha ribadito al giudice che da quei libretti non manca un euro” aveva spiegato l’avvocato Vittorio Varalli che aveva aggiunto: “Abbiamo fornito ai magistrati elementi su cui avviare nuove indagini, spunti che chiariranno ulteriormente la nostra posizione. Di più non possiamo e non dobbiamo dire”.

Anche sulla base degli sviluppi dell’indagine, il giudice per le indagini preliminari Donatella Aschero aveva però rigettato l’istanza di revoca della misura di custodia cautelare presentata dai difensori del maresciallo, gli avvocati Vittorio Varalli ed Ennio Pischedda, che avevano poi rinunciato anche al ricorso al Riesame. Il carabiniere resta tuttora agli arresti domiciliari nella casa della madre ad Albenga.

Il prossimo “step” nell’inchiesta dovrebbe concretizzarsi a settembre quando sono stati fissati gli incidenti probatori che serviranno per ascoltare le testimonianze delle due anziane.