Liguria. Aumenta il costo a carico degli utenti dei treni sulle tratte interregionali e arrivano le proteste del Pdl regionale.
“Assurdo questo scatto del 2,6%, che non è poco se si considerano gli aumenti che annualmente i costi di trasporto su ferro evidenziano, tanto più che i treni sono sempre in ritardo, sporchi, vetusti e maltenuti – riferisce il consigliere regionale Gino Garibaldi – Gli utenti, soprattutto i pendolari, viaggiano come bestie stipati su convogli che ci sarebbe da vergognarsi a chiamare treni. Senza considerare poi i ritardi che, sommato al fatto che spesso e volentieri nel periodo estivo le carrozze sono prive di aria condizionata, rendono il viaggio un impresa allucinante. Di fronte a questa ennesima ingiustizia e prendendo atto dell’inopportunità di questo provvedimento attuato da Trenitalia abbiamo deciso di presentare un interrogazione urgente per sapere come si sta muovendo l’assessore ai Trasporti Vesco”.
“E come la mettiamo poi con i continui guasti e soppressioni? – chiede Garibaldi – Stiamo parlando di un servizio pubblico indispensabile per i cittadini tanto più in questo momento di crisi economica pesantissima che costringe sempre più persone ad utilizzare il mezzo pubblico. Il problema è che anche il treno sta diventando inaccessibile per via dei costi salatissimi e la qual cosa è inaccettabile”.
Continua l’esponente del Popolo della Libertà: “Chiediamo quindi un intervento urgente da parte dell’amministrazione regionale. La gente è stremata da una pressione fiscale elevatissima, siamo a soglia 55%, da stipendi sempre più inadeguati e non allineati con il costo della vita sempre più alto, da una disoccupazione che sta raggiungendo livelli preoccupanti, e la risposta quale è…l’aumento del costo del trasporto ferroviario”.
“Pretendiamo che venga bloccato il provvedimento di Trenitalia, hanno ragione i comitati e le associazioni dei pendolari. Questo aumento è ingiusto e non giustificabile soprattutto alla luce dei pesanti disagi che gli utenti tutti i giorni devono subire a causa della negligenza dell’azienda di trasporto ferroviario”, conclude Gino Garibaldi.