Savona. Si aggrava la posizione del maresciallo Santino Piazza, vice comandante della stazione carabinieri di Pietra Ligure, finito in manette con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Dalle indagini condotte dagli inquirenti è infatti emerso un altro presunto caso di circonvenzione, una seconda donna, una vedova ottantacinquenne e sempre di Pietra Ligure, che avrebbe nominato il militare come erede universale e depositario di una procura generale.
Una svolta clamorosa nell’indagine che, di fatto, allunga la lista delle contestazioni della Procura al maresciallo. Secondo quanto trapelato – la riservatezza sull’inchiesta è massima – questo secondo episodio di circonvenzione si sarebbe concretizzato in maniera del tutto analoga al primo: l’anziana in questione avrebbe fatto testamento a favore di Santino Piazza che era anche libero di operare sui conti e disporre dei beni della signora grazie ad una procura speciale. La presenza di una seconda presunta vittima sarebbe venuta alla luce proprio mentre i colleghi del militare indagavano su di lui.
Alla luce anche di questi sviluppi, il giudice per le indagini preliminari Donatella Aschero nei giorni scorsi aveva rigettato l’istanza di revoca della misura di custodia cautelare presentata dai difensori del maresciallo, gli avvocati Vittorio Varalli ed Ennio Pischedda. I legali di Piazza, che ora è agli arresti domiciliari nella casa della madre ad Albenga, hanno però presentato un ricorso al Tribunale del Riesame di Genova per chiedere che la misura venga attenuata. La discussione verrà fissata la prossima settimana, ma la data precisa non è ancora stata stabilita. Nel frattempo il gip sta invece calendarizzando per le prime settimane di settembre gli incidenti probatori che serviranno per ascoltare le testimonianze delle due anziane.
Al carabiniere nell’ordinanza di custodia cautelare (che fa riferimento solo al primo presunto caso di circonvenzione) si contesta appunto di essere stato nominato erede universale di tutto il patrimonio, nonché depositario di una procura speciale e generale, di una novantenne, fino a qualche tempo fa seguita dai servizi sociali del Comune di Pietra Ligure e sulle cui facoltà mentali esiste una consulenza tecnica che attesterebbe la “non capacità” dell’anziana di decidere del suo patrimonio. In più, sempre secondo la Procura, il maresciallo Piazza aveva ottenuto che una somma di centomila euro fosse divisa a metà e versata su due libretti postali, uno intestato a lui e l’altro cointestato.
Accuse dalle quali il militare, durante l’interrogatorio di garanzia, si era difeso con decisione: “Non ho toccato un soldo”. “Il mio cliente ha ribadito al giudice che da quei libretti non manca un euro” aveva spiegato l’avvocato Vittorio Varalli che aveva aggiunto: “Abbiamo fornito ai magistrati elementi su cui avviare nuove indagini, spunti che chiariranno ulteriormente la nostra posizione. Di più non possiamo e non dobbiamo dire”. Spiegazioni che, adesso, davanti ad una seconda accusa di circonvenzione, dovranno essere sempre più convincenti e solide.



