Cronaca

Firme false, richieste pm: per Vaccarezza e De Franceschi assoluzione, per gli altri pene da 2 a 18 mesi

Processo firme false

Albenga. Il pubblico ministero, durante la requisitoria, ha chiesto l’assoluzione di Angelo Vaccarezza e Teresiano De Franceschi nel processo sulle firme false celebrato ad Albenga. Le accuse mosse ai due esponenti del centrodestra sono andate infatti sfumando nel corso del dibattimento.

Per tutti gli altri imputati, invece, sono state chieste condanne che tengono conto delle attenuanti generiche ma anche, in alcuni casi, della “continuazione” del reato. Questa l’invocazione della pubblica accusa: per Angelo Barbero 18 mesi; per Gianfranco Sasso 14 mesi; per Roberto Schneck, Guido Lugani, Cosetta La Mantia e Manco Paniccia 10 mesi; per Mauro De Michelis 9 mesi; per Bruno Robello De Filippi 2 mesi.

La requisitoria del pm Maria Chiara Paolucci ha ricostruito la vicenda delle firme per la lista del Popolo della Libertà alle elezioni provinciali del 2009. Barbero avrebbe partecipato alla riunione che decideva la sostituzione degli elenchi; la sua autenticazione certificava le firme come vere, pur essendo le stesse apocrife o fasulle, e quindi sarebbe uno dei principali protagonisti dei fatti.

Le posizioni di Schneck, Lugani, La Mantia, Paniccia e Sasso per l’accusa sono “chiare”: avrebbero ricopiato le firme e non si esclude che siano state fatte di loro pugno, anche se il perito non ha potuto attribuirle con precisione. Il tutto sarebbe avvenuto nell’ufficio di Schneck.

Quanto a De Michelis, avrebbe saputo che le firme erano state falsamente autenticate. Altrettanto evidente, secondo la pubblica accusa, il profilo penale per Robello De Filippis, che partecipando alla riunione di Vadino non poteva non conoscere il problema della falsità delle firme.

Il pm ha chiesto l’assoluzione per Vaccarezza e per De Franceschi. Così il difensore del presidente provinciale Vaccarezza, l’avvocato Mario David Mascia: “Plaudo alla serietà del pm, dottoressa Paolucci, che ha richiesto la assoluzione del mio assistito. Peraltro preferisco non rilasciare ulteriori dichiarazioni per rispetto del co-difensore che non ha potuto presenziare all’udienza di oggi e del giudice Giannone che per questa ragione ha concesso il rinvio della discussione della posizione Vaccarezza e della stessa decisione alla prossima udienza”.

La parte civile che rappresenta il Pd, con l’avvocato Vittorio Manduca, ha chiesto che venga riconosciuta invece la responsabilità di Vaccarezza e un risarcimento di 10 mila euro.