Savona. Si è tenuto in forma strettamente privata, alla presenza della nipote, l’addio a Milena Milani, la scrittrice, artista e giornalista savonese, scomparsa martedì mattina all’ospedale San Paolo all’età di 95 anni. La sua salma è stata trasferita dall’ospedale fino al cimitero di Zinola dove sarà cremata e poi tumulata nel cimitero di Albisola.
Milena Milani ha scelto dunque di andarsene da sola, ma circondata, “a distanza”, dall’affetto di tutta Savona e Albissola, e di tutto il movimento culturale e artistico cui ha dato un contributo fondamentale.
La scrittrice ha percorso una lunga carriera letteraria lontano dai riflettori, ma proiettata nel mondo artistico nazionale. Il suo talento, infatti, aveva presto travalicato i confini locali. L’autrice aveva scelto comunque di soggiornare spesso, oltre che a Roma e Milano, nella sua città e ad Albissola Marina.
Il suo romanzo più noto, “La ragazza di nome Giulio”, per i tipi di Longanesi, fu sequestrato per oltraggio al comune senso del pudore. Ne nacque un processo sotto la mano della censura, agli inizi degli Anni Sessanta, ma la scrittrice e l’opera furono assolti in appello con formula piena. Anche Giuseppe Ungaretti in quella occasione si schierò a fianco della Milani. Dal libro fu tratto un film nel 1970.
Amica di artisti e lei stessa artista (si inserì nella corrente dello spazialismo dalla sua fondazione con Lucio Fontana), era legata agli artisti che avevano reso grande Albissola come capitale culturale della ceramica.