Cronaca

Discarica “Cava Lavagnin”: i gestori assolti dall’accusa di disastro colposo, rinviati a giudizio per violazioni di norme ambientali

Varazze. La discarica nell’ex cava di Lavagnin di Pontinvrea da tempo fa discutere. L’ultimo atto nelle scorse settimane quando il consigliere regionale del Pdl Marco Melgrati aveva presentato un’interrogazione in Regione per chiedere una messa in sicurezza urgente dell’area. Sulle presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti era anche stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Savona: un’indagine che aveva portato alla richiesta di rinvio a giudizio, con le accuse di disastro colposo, getto pericoloso di cose e violazione di un articolo della normativa in materia ambientale (per la precisione “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”), per i quattro gestori del sito.

Questa mattina i quattro, Alberto Baccino, Marcello Minetti, Emanuela Baccino e Andrea Baccino, sono stati assolti in udienza preliminare dall’accusa più grave ovvero quella di disastro colposo, mentre sono stati rinviati a giudizio per le altre due accuse.

Secondo la Procura, in riferimento alla gestione con finalità di ripristino ambientale dell’impianto “Cava Lavagnin”, i titolari della “Fratelli Baccino Snc” (gestore dell’area fino al subentro della “Ripristini Ambientali Srl”) non avrebbero correttamente smaltito i rifiuti. Così facendo, sempre per la tesi della Procura, nell’ex cava si sarebbe prodotto biogas e di conseguenza i quattro avrebbero realizzato e gestito un impianto “con natura e caratteristiche diverse rispetto” a quanto previsto che, di fatto, era una discarica non autorizzata.

Una tesi contestata dai gestori dell’ex cava, assisiti dall’avvocato Massimo Badella, che si sono sempre difesi da ogni accusa. L’assoluzione (perché il fatto non sussiste) dall’accusa di disastro colposo è stata accolta con favore: “Il reato più grave è caduto e i miei clienti non possono che essere soddisfatti. Dopo tante accuse e polemiche un accusa grave come quella di disatro colposo è caduta in sede di udienza preliminare. Restano in piedi solo accuse più lievi riguardanti un’ipotesi di smaltimento non corretto di rifiuti” ha precisato l’avvocato Badella. La prima udienza del processo è stata fissata al 2 dicembre prossimo.