Economia

Confcommercio Liguria: Vincenzo Bertino nuovo presidente

Vincenzo Bertino

Liguria. Durante l’assemblea di martedì 23 luglio sono state rinnovate le cariche di Confcommercio Imprese per l’Italia Liguria.

Vincenzo Bertino, Presidente Confcommercio Provincia di Savona, ha assunto la carica di Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Liguria, succedendo a Enrico Lupi, Presidente Confcommercio della Provincia di Imperia. Gianfranco Bianchi, Presidente Confcommercio La Spezia, ha assunto la carica di Vice Presidente Vicario.

“Confcommercio Liguria rappresenta da anni il principale interlocutore della Regione – esordisce Bertino – Il nostro sistema associativo conta più di 30 mila aziende associate con quasi 100 mila addetti non solo del mondo del commercio del turismo dei servizi ma anche della logistica, dello shipping e dell’alta tecnologia”.

“Confcommercio Liguria ha acquisito negli anni grande rilevanza a livello nazionale in ambito Confcommercio Imprese per l’Italia – continua Bertino – perseguendo sempre l’obbiettivo di valorizzare e rafforzare il ruolo fondamentale delle Ascom territoriali attraverso una rappresentazione unitaria e coordinata dei fabbisogni e delle eccellenze delle aziende. Il ruolo svolto su più fronti da Confcommercio Liguria è dunque essenziale per le politiche di crescita e sostegno delle nostre imprese”.

“Il perdurare della crisi economica congiuntamente alle difficoltà a livello nazionale di predisporre piattaforme di intervento che incidano realmente sul rilancio dell’economia e dell’occupazione continuano ad essere fattori che incidono negativamente sulla fiducia delle imprese. A livello territoriale, la Regione Liguria deve poi confrontarsi con un bilancio regionale sempre più condizionato da numerose criticità e carenze di risorse che impongono la razionalizzazione degli investimenti” dice ancora il presidente confcommercio Liguria.

E ancora: “Da sempre il lavoro di Confcommercio Liguria è finalizzato ad offrire alla Regione un contributo programmatico e operativo costituito da priorità e modalità di intervento in grado di garantire l’efficacia e l’efficienza degli atti programmatori e normativi e nell’utilizzo delle risorse”

“Una delle emergenze principali che condiziona lo sviluppo e l’innovazione delle nostre imprese è il tema dell’accesso al credito, con particolare riferimento alle micro e piccole imprese del terziario che rappresentano la spina dorsale dell’economia del nostro territorio. In quest’ottica il recente e a lungo atteso bando del FIR Commercio finalizzato a sostenere gli investimenti per qualificazioni e rinnovi delle imprese del commercio al dettaglio e della somministrazione ha avuto una dotazione di risorse che si è rivelata assolutamente insufficiente rispetto al numero e all’ammontare dei progetti. Occorre dunque che la Regione Liguria rifinanzi la misura dando un primo e importante segnale di attenzione nei confronti delle tante imprese che sono in graduatoria ma che per sorteggio sono attualmente in una posizione che non consente loro di vedere finanziati i progetti di rinnovo”

“In linea generale occorre un ragionamento complessivo volto a sostenere la struttura finanziaria delle micro e piccole imprese. Per questo riteniamo necessario che la Regione Liguria istituisca un fondo regionale di garanzia per le micro e piccole imprese”.

“Anche per questo obiettivo occorre un nuovo e attento ragionamento rispetto ai fondi strutturali europei. Il terziario e il commercio in particolare non trovano adeguati riconoscimenti nei programmi finanziati attraverso i fondi strutturali. Spesso il commercio viene considerato solo come un “appendice” alle politiche urbane e per il territorio. Una visione fortemente limitativa rispetto al ruolo che le imprese di questo settore possono svolgere a beneficio dello sviluppo regionale. Questo non significa affatto che non vi sia una stretta relazione tra commercio e territorio, significa invece che le imprese del nostro settore presentano problematiche tecnologiche, finanziarie e organizzative del tutto analoghe, in termini di rilevanza e di impatto, rispetto a quelle dell’industria e dell’agricoltura. Tra le cause del basso utilizzo dei fondi europei 2007-2013, oltre alle ben note problematiche amministrativo burocratiche, a nostro avviso rileva proprio il fatto che non sono state adeguatamente pesate le misure a favore dei servizi”.

“E’ dunque fondamentale una adeguata concertazione tra PA e imprese nella fase attuativa e precisamente in sede di definizione e condivisione dei bandi per la concessione degli aiuti. Le misure dedicate all’innovazione, non solo tecnologica ma anche e soprattutto organizzativa e di business delle micro e piccole imprese rappresentano il nodo cruciale” conclude Bertino.