Savona dice addio a Milena Milani. La scrittrice si è spenta all’età di 95 anni, dopo una lunga carriera letteraria lontano dai riflettori, ma proiettata nel mondo artistico nazionale. Il suo talento, infatti, aveva presto travalicato i confini locali. L’autrice aveva scelto comunque di soggiornare spesso, oltre che a Roma e Milano, nella sua città e ad Albissola Marina.
Il suo romanzo più noto, “La ragazza di nome Giulio”, per i tipi di Longanesi, fu sequestrato per oltraggio al comune senso del pudore. Ne nacque un processo sotto la mano della censura, agli inizi degli Anni Sessanta, ma la scrittrice e l’opera furono assolti in appello con formula piena. Anche Giuseppe Ungaretti in quella occasione si schierò a fianco della Milano. Dal libro fu tratto un film nel 1970.
Amica di artisti e lei stessa artista (si inserì nella corrente dello spazialismo dalla sua fondazione con Lucio Fontana), era legata agli artisti che avevano reso grande Albissola come capitale culturale della ceramica. Il fotoritratto è del fotografo Mauro Raffini.
Questo il ricordo dell’assessore savonese Elisa Di Padova: “Grazie, Milena Milani. Oltre alla sua vita d’artista, grazie lo dice anche la nostra città. Milena diede infatti vita alla Fondazione poiché la sua volontà era quella di creare nella sua città natale un’istituzione dove poter ammirare e studiare le opere di artisti italiani e stranieri tra i maggiori del XX secolo: Calder, Capogrossi, Fontana, Mirò, Picasso, solo per citarne alcuni. Le opere ospitate nella nostra Pinacoteca a Palazzo Gavotti, provenienti dalla sua collezione privata e offerte alla fruizione pubblica attraverso la Fondazione, mostrano un panorama di alto valore culturale che ha visto il nostro territorio crocevia di personaggi e momenti importantissimi per l’arte contemporanea”.