Savona, istituto Mazzini a rischio ridimensionamento: la protesta del Prc

aula, scuola, elementari

Savona. “La scuola pubblica continua ad essere nel mirino dei tagli delle nostre amministrazioni centrali e locali. Cambiano i ministri e anche i governi, ma pare di vivere nello stato del Gattopardo dove tutto cambia per non cambiare nulla. Ancora una volta ad essere preso di mira è l’istituto professionale ‘Mazzini’ di Savona che rischia di andare in ridimensionamento perché alla chiusura delle iscrizioni mancavano 5 alunni al numero complessivo da raggiungere per l’autonomia dell’istituto” a denunciarlo è Valeria Ghiso, responsabile scuola Prc Savona.

“Ci sembra francamente che chi ha proposto questo percorso non sia per nulla competente rispetto a quelli che sono i tempi in cui si delinea il numero veritiero e definitivo delle iscrizioni – continua Ghiso – Non si considera ad esempio il numero fisiologico di ripetenze che in ogni istituto si verificano, anche se di poche unità, come non viene tenuto in considerazione il fatto che nel periodo di tempo che intercorre tra la chiusura delle iscrizioni e l’inizio del nuovo anno scolastico si assiste ad una discreta migrazione di studenti tra un istituto e l’altro, soprattutto nel biennio iniziale”.

“Al di là del dato tecnico, il dato politico che anche in questa vicenda viene evidenziato, è che assistiamo continuamente ad uno stillicidio della scuola pubblica ad ogni livello e, il dato ancora più drammatico è che ad essere sotto attacco sono sempre i più deboli a partire dalla scuola di base per arrivare agli istituti professionali”.

Conclude Ghiso: “Noi chiediamo invece un’inversione di tendenza nella spesa pubblica dove siano tagliati finalmente i super stipendi dei manager, e sia razionalizzata la spesa nelle grandi opere inutili, a favore di una scuola pubblica di qualità che metta al centro non i processi valutativi sterili, ma le persone: gli studenti in primo luogo che hanno il diritto all’istruzione, ma anche il personale che non può continuare a rincorrere provvedimenti e decreti sempre nuovi e sempre peggiorativi, per cui oggi fare l’insegnante, significa spesso doversi destreggiare tra mille cavilli, il tutto a scapito della qualità dell’insegnamento che lo ricordiamo, può essere veramente tale anche con gli investimenti necessari”.

Più informazioni