Cronaca

Parla la maestra di Noli accusata di maltrattamenti: “Mai colpiti i bambini, quando mi vedono mi abbracciano ancora”

Tribunale

Noli. “Calci e ginocchiate? Assolutamente no. Non è mai successo che li tirassi sono gesti che possono fare male ai bambini. Sono 25 anni che insegno all’asilo e non ho mai avuto procedimenti disciplinari a parte questo che mi vede qui oggi”. Sono alcune delle parole pronunciate dalla maestra di Noli, Rosemma Testa, a giudizio con l’accusa di maltrattamenti verso i suoi piccoli alunni. Stamattina in tribunale è toccato a lei prendere la parola per rispondere alle domande del suo difensore, l’avvocato Dominique Bonagura, del pubblico ministero e del giudice.

Per tutta la durata dell’esame l’imputata ha respinto le accuse secondo cui (come denunciato da tre mamme che si erano rivolte ai carabinieri) avrebbe avuto dei comportamenti poco ortodossi e atteggiamenti autoritari verso gli alunni dell’Istituto dove insegnava, il “Defferrari” di Noli. La donna si è soffermata su tutti gli episodi che le venivano contestati (tutti risalenti al periodo tra il 2007 e il 2010), alcuni dei quali ripresi con delle micro camere installate dai carabinieri nella scuola. In particolare la maestra Testa ha fatto riferimento al giorno in cui, secondo la Procura, aveva afferrato i capelli di un bimbo trascinandolo per la testa: “Ricordo bene quell’episodio perché mi ha colpito e avevo anche telefonato ai genitori per parlargliene. Ho appoggiato la mano tra i capelli del bimbo per accompagnarlo in castigo, ma non l’ho tirato enon è stato un gesto violento. Ho dovuto reagire così perché stava facendo male agli altri bambini. Per la sua età era un bimbo più grande degli altri e certe volte usava le mani per farsi valere. Quando l’ho accompaganto lui poi non ha pianto ed è rimasto in castigo qualche minuto, ma la questione si è chiusa lì”.

Rosemma Testa si è anche soffermato sul momento dei pasti durante il quale, sempre secondo l’accusa, la maestra costringeva i piccoli alunni a mangiare con la forza: “Non è mai successo. Venivano invogliati a mangiare assaggiando il cibo. Quando non lo buttavano giù a volte li portavamo in cucina dove c’era una finestra sul giardino e si vedevano i gatti: distraendosi alla fine deglutivano. Quando tornavano dagli altri bimbi a volte invitavamo i compagni a fare un applauso perché avevano buttato giù il pasto”. Sulle urla contro i bimbi l’imputata ha precisato: “Di mio ho un tono di voce molto alto. Non ho mai uralto, ma certamente qualche volta ho dovuto alzare la voce per farmi sentire dai bambini”.

Il difensore della maestra ha anche sottolineato come i rapporti della sua assistita con gli alunni fossero buoni anche fuori dall’ambiente scolastico. Circostanza confermata dall’imputata: “Se mi incontravano per strada mi abbracciavano e nell’ultimo periodo ho ricevuto tanti disegni a casa dai miei ex alunni”. Dopo di lei in aula hanno deposto una ex collega e alcuni genitori dei bimbi che frequentavano l’asilo. Tutti i testimoni hanno negato di aver mai percepito che ci fossero atteggiamenti violenti da parte della maestra ed hanno confermato di avere massima fiducia in lei. L’avvocato Bonagura ha anche ricordato di una visita organizzata dalla maestra nella caserma dei carabinieri: “Un gesto che dimostra l’assoluta buona fede della mia assistita. Li ha portati lì con il rischio che eventuali disagi venissero rilevato dai militari. Ma questo dimostra che lei non aveva nulla da nascondere”. Al termine delle audizioni il processo è stato rinviato al prossimo 10 ottobre quando saranno sentiti gli ultimi tre testimoni della difesa.