Economia

Finmeccanica, Squinzi: “Il cervello e le mani restino italiani”

Giorgio Squinzi

Liguria. “Quello che conta non è tanto la nazionalità dell’azionista ma di chi pensa il prodotto e di chi lo fabbrica”. Queste le parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, oggi a Genova per l’assemblea generale di Federmeccanica. Il cervello e le mani, cioè, devono restare made in Italy, è il pensiero dell’inquilino principale di Viale dell’Astronomia.

“Sì è importante che il lavoro rimanga qui così come i centri di ricerca e le competenze”, ha risposto Squinzi a chi gli ha chiesto un commento sulla difficile situazione in cui versa il ramo civile di Finmeccanica, che ha a Genova le eccellenze di Ansaldo Energia, Ansaldo Sts, Selex a rischio vendita e con un’inquietante prospettiva di esuberi. L’ultima drammatica notizia su Selex e gli annunciati 300 licenziamenti, aveva portato il sindaco di Genova ad attaccare duramente “l’azione truffaldina dell’azienda”. Squinzi è poi intervenuto anche sul ramo civile e sul rischio svendita. “No – ha concluso prima di partecipare ai lavori – per il momento non si può dire nulla”.

L’assemblea si tiene presso la sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. L’apertura dei lavori spetta a Giuseppe Zampini, presidente di Confindustria Genova, e Marco Doria, sindaco di Genova; poi gli interventi di Pier Luigi Ceccardi, presidente uscente di Federmeccanica, del presidente neoeletto, e di Carlo Dell’Aringa, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

L’elezione del successore di Pier Luigi Ceccardi è avvenuta in tarda mattinata: il presidente designato è Fabio Storchi, presidente e amministratore delegato di Comer Industries Spa di Reggiolo (Reggio Emilia), azienda leader mondiale nel settore della meccatronica.