Cronaca

Dalle dimissioni tra le lacrime dal Savona alle inchieste giudiziarie: due anni di luci ed ombre per Andrea Pesce

Andrea Pesce - dimissioni presidenza Savona

Savona. Il 16 settembre del 2011, in una sala stampa gremita, l’allora presidente del Savona rassegnava le proprie dimissioni. Quel giorno pesce, davanti ai cronisti, nell’esporre le ragioni del suo abbandono era apparso emozionato e commosso. I suoi occhi si erano gonfiati mentre spiegava di “essersi sempre sentito solo e poco appoggiato dalla città e dalle istituzioni”. Un gesto catalogato da molti come “lacrime da coccodrillo”. Nelle dimissioni di Pesce in molti infatti vedevano già le ombre di ragioni ben diverse che lo avessero portato a lasciare la presidenza biancoblu.

Dopo l’addio al Savona Pesce si era dedicato alla squadra di pallavolo di Genova, salvo poi sparire anche da quella società. Nel frattempo sono iniziati i guai giudiziari: prima quelli connessi al fallimento del Savona Calcio che lo hanno visto indagato dalla Procura di Savona per truffa (in relazione alle erogazioni pubbliche circa i lavori del campetto dell’avanstadio del Bacigalupo: avrebbe, in sostanza ottenuto dal Credito sportivo un mutuo per 145 mila euro senza avere i requisiti per ottenerlo perché la società era in difficoltà). Oggi l’epilogo di una maxi inchiesta condotta a Genova che ha portato al suo arresto. Una parabola che, dal giorno delle dimissioni dal Savona Calcio, è stata tutt’altro che ascendente.