Economia

Consiglio regionale su disoccupazione giovanile, seduta sospesa: minoranza all’attacco

Consiglio Regionale della Liguria

Regione. Dibattito in Consiglio regionale su disoccupazione giovanile e abbandono scolastico. La seduta è iniziata con la relazione introduttiva di Marco scajola (Pdl) ed è proseguita con gli interventi di Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria-Padania), Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente), Raffaella della Bianca (Gruppo misto-Riformisti italiani), Giancarlo Manti (Pd), Luigi Morgillo (Pdl), Massimo Donzella (Udc), Gino Garibaldi (Pdl) e Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente).

Intervenendo nel corso del dibattito Matteo Rosso (Pdl) ha lamentato l’assenza del presidente della Giunta Claudio Burlando, che oggi ha chiesto congedo per impegni istituzionali, e Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria-Padania) ha proposto di interrompere il dibattito e di riprendere il consiglio monotematico quando sarebbe stata garantita la presenza di Burlando. Raffaella della Bianca (Gruppo misto Riformisti italiani) è intervenuta a favore della sospensione.

Il presidente del Consiglio Rosario Monteleone, accogliendo la proposta del capogruppo del Pd Antonino Miceli, ha sospeso la seduta per qualche minuto per convocare la conferenza dei capigruppo.

La conferenza dei capigruppo ha quindi deciso di riprendere il dibattito subito dopo con gli interventi già in programma dei consiglieri e di aggiornare la seduta a martedì prossimo per gli interventi della giunta.

“Auspico che i lavori del Consiglio Regionale di martedì prossimo siano più produttivi di quelli di questa mattina”, commenta il capogruppo Lega Nord Bruzzone. “L’ampiezza e l’importanza dei temi avrebbero infatti richiesto la presenza del Presidente della Regione Claudio Burlando. La disoccupazione giovanile e l’abbandono scolastico sono due argomenti fondamentali, di assoluta urgenza, e sono necessari interventi immediati e concreti da parte dell’ente regionale per migliorare una situazione drammatica”.

“Il documento presentato questa mattina da tutta la minoranza, da me promosso, da indicazioni precise per cercare di attivare in Liguria un percorso in grado di dare risposte certe al drammatico problema della disoccupazione giovanile, che oggi nella nostra regione si attesta quasi al 40%” dichiara il consigliere regionale del Pdl Marco Scajola, che non solo ha chiesto venisse convocato un consiglio straordinario sul tema della disoccupazione giovanile, ma ha portato questa mattina in Aula un documento che verrà votato martedì prossimo dal Consiglio regionale.

“L’auspicio è quello che il documento venga votato all’unanimità da tutto il consiglio regionale perché stiamo parlando di iniziative concrete che potrebbero rappresentare un passo avanti importante. Infatti si impegna la Giunta regionale: ad attivare un percorso di approfondimento nelle commissioni competenti, anche in forma congiunta, per capire quali risultati sono stati traguardati dal Piano Giovani della Regione Liguria fino ad oggi, se sono stati attivati i bandi ad esso collegati e per capire come si sta lavorando in termini di programmazione dei fondi comunitari relativamente alla prossima programmazione; a promuovere, in modo coordinato con le politiche nazionali, l’autoimprenditorialità dei nostri giovani, anche mediante azioni di assistenza e accompagnamento iniziale nelle prime fasi di vita; ad avviare procedure per prevedere contributi e/o sgravi fiscali, in modo coordinato con le politiche nazionali, alle imprese che assumono giovani e per i nuovi giovani imprenditori; ad incentivare forme contrattuali che inneschino meccanismi virtuosi di accesso nel mercato del lavoro, ad esempio puntando sullo strumento del contratto di apprendistato e potenziando tirocini e percorsi formativi professionalizzanti; ad agire sul sistema integrato dell’istruzione e della formazione, favorendo percorsi di alternanza tesi ad una maggiore integrazione con il mondo dell’impresa”.

“Oggi i giovani rischiano di essere la prima generazione che, dopo oltre un secolo di crescita quasi ininterrotta, avranno redditi e tenore di vita peggiori di quella dei propri padri. Secondo l’ultima indagine dell’Ufficio studi di Confartigianato su dati Eurostat, in Liguria gli under 35 che hanno un lavoro sono calati, tra il 2008 e il 2012, del 32%, con un trend annuo del -7,6%, la peggiore performance a livello nazionale solo dopo la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia. Infatti, gli occupati under 35 sono passati in quattro anni da 170 mila a 138 mila. Un dato gravissimo al quale è necessario porre rimedio con iniziative precise e concrete. Purtroppo l’assenza di Burlando di questa mattina dai lavori del consiglio regionale è una mancanza di rispetto nei confronti dei tanti liguri che soffrono a causa della carenza dei posti di lavoro. Mi auguro che martedì prossimo, visto che la seduta di oggi è stata sospesa appositamente per consentire la presenza del Governatore ai lavori del Consiglio regionale su questo tema, la Regione batta un colpo e si smuova da questo immobilismo” conclude Marco Scajola.

“Se vogliamo cercare di dare risposte concrete dobbiamo analizzare attentamente quelli che sono i motivi ostativi all’occupazione in Liguria ma non solo e sui quali è necessario intervenire con politiche in grado di sbloccare la situazione, perché il dato della disoccupazione in Liguria è gravissimo” dichiara Luigi Morgillo, Vice Presidente della Regione, che questa mattina è intervenuto durante i lavori del Consiglio regionale convocato in seduta straordinaria per affrontare il delicato tema della disoccupazione giovanile in Liguria.

L’esponente del Pdl prosegue: “Banche, burocrazia, imprenditoria e formazione sono quattro aspetti su cui bisogna al più presto intervenire. Creare le condizioni per consentire un facile accesso al credito per chi fa e vorrebbe fare impresa, visto che ad esempio nel 2012, anno difficilissimo per la nostra economica, le banche hanno erogato 34 miliardi di euro in meno di prestiti alle imprese a fronte di maggiore raccolta di titoli di stato per 84 miliardi di euro. Attivare realmente un percorso di sburocratizzazione che consenta di lavorare e di accedere al mercato del lavoro in maniera più semplice. Per quanto riguarda l’imprenditoria , controllare e nello tempo incentivare gli imprenditori ad investire in Italia ed in Liguria cercando di invertire quel processo di delocalizzazione delle aziende. Nello stesso tempo puntare sulla green economy con iniziative che devono essere avviate a breve termine. Infine fare della Formazione professionale uno strumento utile e non un veicolo che non porta a risposte concrete non fungendo da tramite tra la domanda e l’offerta di lavoro. In questo senso auspico che la delega della Formazione rientri nei ranghi delle competenze regionali, vista la riforma delle Province che in questi anni hanno gestito male a mio parere questo settore”.

“Su questi temi la politica anche a livello regionale non ha saputo intervenire. Cogliamo questo momento di riflessione, rappresentato dalla seduta di questa mattina del Consiglio regionale, per trovare il modo di avviare un nuovo percorso amministrativo capace di ridare slancio alla nostra economia e quindi anche attivare nuovi posti di lavoro per i nostri giovani” conclude Luigi Morgillo.

“Purtroppo oggi stiamo raccogliendo i frutti negativi di politiche sbagliate attuate negli anni passati e mi riferisco in particolar modo alla Formazione Professionale che in termini di costi –benefici chiude con bilanci negativi non offrendo di fatto oggi reali opportunità di lavoro e questo a causa di una carenza delle strategie di programmazione regionale su cosa e come vogliamo fare e quali risposte dare alle esigenze del mondo del lavoro” dice Gino Garibaldi del Pdl.

“Non è sempre una questione di soldi oggi e Istituzioni, soprattutto la Regione, sono lontane dai nostri giovani i quali non trovano nessuno al loro fianco. Abbiamo fallito nel passato ma non possiamo più permetterci di continuare così, bisogna mettere in campo un percorso condiviso e certo, dobbiamo ridare il futuro ai nostri giovani che sono la speranza per la nostra regione”.

“In Liguria è urgente dare maggior attenzione alle emergenze che riguardano i giovani, partendo da una ridistribuzione degli incarichi in giunta: occorre che le deleghe a scuola, formazione ed Università, che costituiscono un continuum naturale con quella delle Politiche giovanili, vengano affidate a un Assessore che possa dedicare tutto il tempo e le energie necessarie” evidenzia Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti.

“Ritengo – continua Pellerano – che non si possa chiedere all’assessore Rossetti di fare i salti mortali per assolvere all’impegnativa delega al Bilancio e allo stesso tempo a quella della Formazione. Penso sarebbe opportuna una ridistribuzione delle deleghe che riguardano i giovani, l’istruzione e la formazione, a trecentosessanta gradi, per consentire al titolare pieno impegno e attenzione in materia, tanto più alla luce dei dati preoccupanti che riguardano il mondo dei giovani, in particolare sulla dispersione scolastica e sulla loro difficoltà, purtroppo in continua crescita, a trovare un’occupazione in Liguria. È evidente che dal 2010, quando sono state assegnate le deleghe in giunta, a oggi, il nostro Paese e la Liguria in particolare sono profondamente cambiati. E in peggio, purtroppo. Basti guardare ai dati diffusi da Confartigianato sull’imprenditoria giovanile: fino al 2011 rappresentava il fiore all’occhiello dell’economia ligure su scala nazionale, mentre oggi gli imprenditori under 40 sono sempre meno e molto spesso non arrivano al quinto anno di attività”.

“La politica ha il dovere di reagire, di dare una riposta alle continue mutazioni della società che rappresenta; deve essere in grado di coglierne i bisogni e di adottare soluzioni nuove. Oggi la Liguria ha bisogno di pensare ai propri giovani e la politica regionale ha il dovere di mettere in campo ogni strumento a disposizione per dare loro un futuro. Certo, la seduta di oggi di consiglio, disertata da molti consiglieri e membri della giunta, non è stato un bel segnale. Spero che pochi giovani l’abbiano seguita, altrimenti sarebbero stati sconcertati e delusi dai tanti banchi vuoti e dai discorsi qualunquisti e fuori tema che sono risuonati in aula. Se poi avessero saputo che i documenti che erano allegati all’ordine del giorno erano vecchi di anni, il loro sconcerto sarebbe stato tremendo. Una disattenzione della politica che non si verifica in altre circostanze, spesso più di facciata, come celebrazioni solenni o assemblee pubbliche”.

“Per dare un forte segnale di attenzione un primo passo potrebbe essere ripensare, in modo più adatto alle mutate condizioni la distribuzione delle deleghe che riguardano tutti gli aspetti delle politiche giovanili: scuola, formazione, università, accesso al lavoro, neo-imprenditoria. Nelle attuali condizioni della finanza pubblica la gestione del bilancio regionale richiede molteplici confronti interni alla Regione, ma a anche a livello Ministeriale, di conferenza Stato-Regioni oltre che sul territorio. Non si può chiedere ad un solo Assessore – per quanto capace – di seguire tutte queste partite e contemporaneamente di occuparsi di scuola formazione ed Università, se non correndo il rischio che alcune deleghe vengano inevitabilmente sacrificate”.