Economia

Cgil, Cisl e Uil: manifestazione unitaria per il lavoro

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Savona. Il prossimo 22 giugno Cgil Cisl Uil torneranno a manifestare unitariamente in piazza San Giovanni a Roma. La giornata di mobilitazione dal titolo perentorio, “Lavoro è democrazia, non c’è più tempo per aspettare”, è stata indetta per chiedere al Governo di rimettere il lavoro al centro delle scelte politiche ed economiche.

Nel documento unitario di preparazione alla manifestazione, Cgil Cisl Uil denunciano come gli effetti della crisi abbiano creato emergenze drammatiche alle quali va posto immediatamente rimedio. Nelle loro rivendicazioni, i sindacati partono dal tema del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e degli esodati fino ad arrivare al drammatico problema occupazionale, che riguarda tanto i giovani quanto i lavoratori più anziani che hanno perso il lavoro, alle questioni del reddito con la richiesta di diminuire le tasse sul lavoro e di ripristinare l’indicizzazione per le pensioni.

Cgil Cisl Uil savonesi stanno allestendo dei pullman per permettere a lavoratori e pensionati di partecipare alla manifestazione, mentre il prossimo 7 giugno, alla SMS di Vado Ligure, verrà organizzato un attivo di quadri e delegati per illustrare le ragioni della mobilitazione.

“Stiamo vivendo un frangente drammatico per il paese – afferma Francesco Rossello – Segretario Cgil Savona -. Per questo è importante la ritrovata unità del sindacato, sancita anche dalla recente sigla dell’accordo che fissa le regole per l’elezione delle Rsu e la validazione degli accordi. Ora bisogna che il Governo investa in crescita e lavoro e ponga un freno a disoccupazione e povertà, anche se in questi giorni abbiamo assistito a conseguenze ben più tragiche: le morti per mancanza di lavoro e reddito e quelle sul lavoro causate dal sempre minore investimento in sicurezza. E’ il tragico segno che non c’è più tempo da perdere, perché in gioco non c’è più la qualità della vita delle persone, ma la vita stessa”.

Per Claudio Bosio – Segretario provinciale Ust – Cisl Savona e Imperia: “Priorità lavoro. Riteniamo urgente che il tema del lavoro, in tutte le sue componenti, torni al centro delle scelte politiche ed economiche. Il protrarsi dello stato di crisi sta aggravando la situazione economica della provincia di Savona più o meno per tutti i settori produttivi. I disoccupati ufficiali in provincia di Savona sono circa 25.000, a questi occorre aggiungere anche gli “scoraggiati” che in questi ultimi 2 anni di profonda crisi hanno deciso o di non cercare più un lavoro o di andare ad alimentare l’abusivismo ed il lavoro nero. Nel territorio savonese, a parte qualche eccezione riconducibile ad attività commerciali legate alla portualità che riescono a sfruttare il volano dell’export, al settore del vetro in Val Bormida e alle attività nell’ambito petrolifero e chimico, la domanda interna è stagnante. I dati dell’edilizia sono addirittura tragici. Si rileva un crollo in termini di volume sui permessi di costruire. Per quanto concerne la grande industria nel savonese tantissime sono le aziende (piccole, medie e grandi) per le quali sono stati attivati nel corso dell’anno passato accordi di cassa integrazione o di mobilità. La stima è di circa 3.000 lavoratori coinvolti tra attività dirette e indotto. Occorre ricercare soluzioni in grado di creare le condizioni per sostenere le aziende ancora in piedi e creare le condizioni per attirare nuove imprese che possano riempire i vuoti lasciati da quelle che hanno chiuso i battenti. Il sistema industriale del territorio savonese è tutto sommato un sistema strutturato e ad alto contenuto tecnologico che può convivere tranquillamente con altri settori come il turismo, i servizi ed il commercio i quali, al contrario, senza una forte presenza industriale non sono in grado di sostenere da soli l’economia di un territorio. Oltre alla crisi stessa, le tensioni sociali e la mancanza di liquidità rallentano alcuni investimenti che sono partiti. Tuttavia alcuni segnali positivi si intravvedono. Alcuni progetti sono entrati nella fase esecutiva. Come sindacato, vogliamo che nelle nuove attività produttive ci vadano a lavorare anche i lavoratori espulsi dalle varie aziende savonesi. Occorre fare il punto sui grandi progetti infrastrutturali e industriali (piattaforma Maersk, centrale Tirreno Power, aree ex Acna, Aurelia bis) per avere garanzie rispetto alle ricadute occupazionali e al rispetto dei vincoli ambientali. Si deve far ripartire la trattativa con Ferrania allo scopo di individuare una soluzione che possa favorire il riassorbimento dei lavoratori in mobilità. Con la mobilitazione chiediamo che il problema della crisi industriale e dell’emergenza occupazionale sia della provincia di Savona, ma anche più in generale di tutto il territorio nazionale, venga assunto come priorità, oltre che da provincia e regione, anche dal governo nazionale. Come organizzazioni sindacali riteniamo che investimenti, redistribuzione del reddito, ripresa dei consumi sono le condizioni essenziali per sostenere l’economia. In particolare servono provvedimenti per uscire dalla recessione e riprendere la crescita. Crediamo che per dare soluzione alle emergenze che alimentano la disoccupazione è indispensabile garantire un reddito minimo a chi, a causa della crisi, ha perso il lavoro e risolvere definitivamente il problema degli esodati. E’ altresì urgente ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle imprese che faranno assunzioni nel prossimo biennio. Occorre prevedere la possibilità per i Comuni che hanno risorse di fare investimenti e di avviare i cantieri già deliberati, fuori dal patto di stabilità. E inoltre occorre ammodernare la Pubblica Amministrazione, investire nella scuola pubblica, nell’università, nella ricerca e nell’innovazione. Bisogna anche definire uno strumento di contrasto alla povertà e il finanziamento del fondo per la non autosufficienza. Inoltre serve anche prorogare i contratti dei precari della pubblica amministrazione e della scuola e la riforma dell’Imu, esonerando solo i proprietari di un´unica abitazione, con un tetto riferito al valore dell´immobile. Per tutte queste ragioni il prossimo 22 giugno in piazza a Roma ci sarà una folta rappresentanza dei lavoratori della nostra provincia per dire al Governo che nelle scelte politiche ed economiche la priorità deve essere il lavoro”.

Per Giuseppe Giangrande – Segretario Uil Savona: “La crisi che stiamo vivendo non accenna a diminuire, le politiche di rigore imposte al nostro Paese, anziché risollevare l’economia, peggiorano la situazione sprigionando i suoi effetti negativi sull’intera popolazione. Riteniamo che la ragione principale della crisi è la perdita di centralità e di valore del Lavoro. Abbiamo sempre creduto che non ci possa essere sviluppo senza Lavoro, e oggi, constatati gli effetti disastrosi della finanza senza regole, tutti ne convengono. Dare valore al Lavoro significa riconoscerlo come diritto fondamentale dell’uomo ma significa anche considerare il lavoro come il mezzo attraverso cui contribuire al bene comune. Il nostro Paese, la nostra Regione, la nostra Città ha estremo bisogno di azioni che siano il frutto di un maggior coordinamento tra le forze sindacali incrementando di fatto la fiducia Nelle azioni comuni per la ripresa. E’ questo il senso dell’incontro unitario di Uil Cgil e Cisl del prossimo 7 giugno, indicare e poter condividere con le Istituzioni nazionali e locali le azioni e i provvedimenti urgenti per aprire una nuova fase che dia dignità ai tanti disoccupati giovani e meno giovani attraverso un lavoro dignitosamente remunerato”.