Cronaca

Albenga, blitz nel “dormitorio” dell’ex Ortofrutticola: quattro stranieri identificati

Carabinieri - Albenga

Albenga. E’ uno degli edifici di Albenga considerati “off limits” per la presenza di clandestini che bivaccano al suo interno e che vivono di espedienti. Nel corso del blitz portato avanti in queste ore dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei carabinieri della Compagnia ingauna – insieme alla polizia municipale e col supporto dei cani anti-droga – ne sono stati individuati però “solo” quattro, tutti irregolari sul territorio nazionale.

Teatro dell’incursione delle forze dell’ordine è l’ex sede dell’Ortofrutticola, in via Dalmazia, famosa per essere il rifugio di stranieri, spesso con precedenti penali. Ed è il caso di R.M., 39enne algerino, sorpreso dai carabinieri con 25 grammi di eroina suddivisa in 55 dosi, pronta per lo spaccio.

Nella stanza sudicia in cui “alloggiava” l’extracomunitario (già arrestato nel 2008 per reati simili e da poco tempo fuori dal carcere), è stato anche stato trovato un tubo, utilizzato a mo’ di salvadanaio, dove erano conservati 700 euro, frutto dell’attività illecita. Di qui, le manette.

Altri edifici considerati a rischio in città sono le ex caserme e l’ex ospedale Santa Maria di Misericordia, alle porte del centro storico, segnalati più volte come nascondigli di chi vive ai margini della società.

“Come ho già detto, gli edifici della ex Ortofrutticola rappresentano un punto critico e sensibile dal punto di vista dell’ordine pubblico. Più volte, i controlli e interventi interforze, per i quali ringraziamo le forze dell’ordine, in quell’area si sono conclusi con esiti simili, arresti, fermi e denunce, a conferma di quanto da noi denunciato” commenta il sindaco di Albenga Rosy Guarnieri.

“Oltre chiedere certezza della pena e a sanzioni più severe, bisogna velocizzare il percorso di riqualificazione di queste aree, così da risolvere questi problemi una volta per tutte: purtroppo, nonostante il lavoro celere e puntuale del Comune, ci sono enti, duole dirlo, che sembrano remare contro, e che fanno di tutto affinché l’operazione sia rallentata o persino bloccata. Alla luce di ciò, nel caso si dovessero mai verificare episodi incresciosi o di una certa gravità nella struttura – che ovviamente non ci auguriamo – non sono disposta, come sindaco, ad assumermi la responsabilità”, conclude il primo cittadino.