Finalborgo. Anche i vini rari saranno protagonisti della Festa dell’Inquietudine, che si svolgerà nel complesso di Santa Caterina a Finalborgo dal 31 maggio al 2 giugno. A promuovere la rassegna è la Camera di Commercio, insieme al Comune di Finale, il Circolo degli Inquieti e l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino (Onav).
Luciano Pasquale, presidente dell’ente camerale, spiega: “L’inquietudine per noi è diventato un sinonimo di lavoro, cultura, approfondimento e ricerca. La rassegna dei vini rari che la Camera di Commercio di Savona organizza nell’ambito della Festa dell’Inquietudine è proprio la dimostrazione che cultura e coltura possono essere relazionate. Nel nostro caso, abbiamo cercato i vini rari che provengono da tutta Italia; rappresentano la capacità dei produttori che della ricerca fanno un motivo di sviluppo economico e soddisfazione personale”.
“L’innovazione è fondamentale e per noi è importantissima la valorizzazione del territorio. Tutto questo sarà nella manifestazione di Finalborgo, ormai consolidata, e noi vogliamo aggiungere valore all’evento che speriamo cresca di anno in anno” conclude Pasquale.
“E’ una lieta sorpresa anche per me questa definizione di ‘vini inquieti’. Il merito va a viticoltori che nel corso del tempo hanno saputo mantenere viva la tradizione o recuperarla perché era stata lasciata andare. I viticoltori hanno riaffermato la loro presenza e hanno saputo dare ai consumatori emozioni nuove” commenta Elio Ferraris, presidente del Circolo degli Inquieti.
Ormai manca poco alla rassegna nel borgo finalese. “Sarà una manifestazione bellissima, ricca di cultura, che vedrà quindi anche il legame tra cultura e coltura. Il tramite è stato il grande Giorgio Gallesio: daremo omaggio a questo nostro importante scienziato con un’iniziativa che riconduca direttamente alla sua opera più conosciuta ‘Pomona Italiana’” sottolinea Ferraris.
Alla rassegna partecipano vini da vitigni poco diffusi, storicamente legati ad un territorio specifico di ambito locale, oppure ottenuti da vitigni quasi perduti e ripresi nella loro coltivazione in anni recenti. Requisito richiesto è che i vini siano prodotti ed etichettati in partite di almeno 500 bottiglie (150 per i passiti), che non siano classificati Docg e che siano prodotti con almeno l’85% di un medesimo vitigno raro. A Finalborgo saranno presenti 18 produttori, con 32 vini in esposizione, provenienti da sette diverse regioni: Liguria, Piemonte, Val d’Aosta, Veneto, Sardegna, Lazio e Puglia.