“La forzatura voluta ieri, giovedì 2 maggio, dall’assessore provinciale Santiago Vacca con la presa d’atto e l’approvazione da parte del Consiglio Provinciale del verbale dell’assemblea dei sindaci dello scorso 20 dicembre 2012, verbale non riconosciuto e non corrispondente alla decisioni prese dai sindaci presenti in quella riunione, rappresenta un atto grave che pone fortemente in discussione la volontà della maggioranza dei cittadini che con il referendum del 2011 ha detto chiaramente che la gestione dell’acqua deve essere pubblica”. Così Sel sulla gestione del servizio idrico integrato del savonese.
“La situazione diventa paradossale nel momento in cui l’assessore Vacca ha presentato in Consiglio provinciale un verbale di adesione, della maggior parte dei comuni savonesi, nella quale si sostiene che questi acconsentono alla costruzione di un’Associazione Temporanea di Imprese che metta insieme tutti i gestori, pubblici e privati, aprendo così, di fatto, la strada alla privatizzazione del servizio idrico integrato”.
In realtà i comuni hanno ricevuto il verbale dell’assemblea del 20 dicembre solo qualche giorno fa e tale verbale doveva essere approvato nella prossima assemblea dei sindaci, quindi prima del Consiglio provinciale che invece si è tenuto senza il passaggio del documento nell’assemblea dei sindaci. La decisione può ancora essere messa in discussione ma è necessario agire con tempestività: per esempio se i comuni della provincia si autoconvocassero e rigettassero questa decisione si potrebbe aprire la strada ad un percorso nel quale discutere di tutte le soluzioni in campo, rimettendo in discussione con un progetto più condiviso una volta per tutte la sorte della gestione di un bene comune fondamentale per la nostra vita” conclude Sel.