Cronaca

Morte del vigile del fuoco Fossati, l’imputato: “Non cerco compassione, ciò che vivo lo custodisco nell’intimo”

Savona. “Sono l’automobilista che il prossimo 3 giugno, ascolterà la sentenza di condanna, come richiesta dal pm o l’assoluzione, come richiesto dal mio legale”: con queste parole affidate a Facebook, Nello B., l’automobilista a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte del vigile del fuoco Ermano Fossati, chiarisce la sua posizione in una vicenda tragica e che ha segnato la vita dei suoi protagonisti.

Nello lo fa pubblicando la notizia relativa al suo caso che si chiuderà il 3 giugno prossimo e rispondendo ai relativi commenti. “Pubblico non certo per speculare su quella tragica vicenda, ma per mettere in evidenza i commenti al fondo dell’articolo stesso – sottolinea Nello – Chi li ha scritti, nascondendosi vigliaccamente dietro pseudonimi, non sa niente di ciò che si parla, non sa del rispetto che ho ampliamente dimostrato durante il dibattimento, nei confronti della vittima e che spero di esprimere al più presto alla famiglia”.

“Hanno utilizzato meschinamente la possibilità di mettersi in mostra esclusivamente per infantili scopi elettorali, pensando di colpire la candidatura del mio amico Alberto Castellano, non comprendendo invece che hanno solo evidenziato la loro imbecillità” scrive l’uomo riferendosi a chi ha collegato il suo nome alla lista “Carcare Bene Comune”.

“Non cerco la compassione di nessuno, né ho mai trovato sofferenza per ciò che è stato detto nei miei confronti, soprattutto in rete – si legge ancora – Ciò che vivo lo custodisco nel mio intimo e nessuno potrà mai comprendere. Non smetterò mai di ringraziare chi conoscendomi, in modo sincero, ha manifestato la propria solidarietà, a partire dai miei colleghi, che in modo inaspettato e piacevolmente accolto dalla mia famiglia e da me, hanno costituito un fondo per permettermi di affrontare le spese legali senza nessun problema, a loro ma anche ai tanti che con le loro belle parole hanno espresso il loro sentimento nei miei confronti, il mio grande e commosso ‘grazie'”.

“Una cosa è certa: l’unica vera vittima è il caposquadra dei vigili del fuoco, di lui non si spegnerà mai il ricordo delle sue ultime parole con me, prima del tragico incidente, parole gentili e che mostravano il carattere e la professionalità, con i quali svolgeva il suo difficile lavoro; io sono solo colui che è stato a chiamare a rispondere del reato che mi è stato imputato, non ho e non cerco altri ruoli, chiedo solo di poter vivere la mia vita così come ho sempre fatto, che il destino quel giorno ha voluto preservarmi” conclude Nello.