Regione. Il campanello d’allarme per la presenza dei lupi in Valbormida risuona anche in Regione. Stamane in via Fieschi sono arrivati, insieme all’assessore provinciale Paolo Ripamonti, le rappresentanze di cacciatori e agricoltori.
Le segnalazioni dell’attività dei predatori, con aggressioni anche a pecore e agnelli, si concentrano in Valbormida e nella Val d’Erro. Non bastano più recinzioni o filo spinato o fototrappole.
“Qui ci sono le rappresentanze delle associazioni venatorie e agricole per dare un segnale importante, dal territorio e dall’amministrazione provinciale – sottolinea l’assessore Ripamonti a Genova – Il nuovo protocollo d’intesa prevede una somma da destinare alla prevenzione, che bisognerebbe appunto impiegare per il monitoraggio del lupo. Vogliamo capire se è possibile svolgere un progetto comune con l’ente regionale che entro fine anno risolva il problema”.
Massimo Rebella, responsabile provinciale di Confagricoltura, rimarca: “E’ da un anno che abbiamo stilato un’intesa con le associazioni venatorie. Sarebbe bene inserire nella conta dei danni anche quelli del lupo, una realtà che continua ad esistere. Anche la Regione dovrebbe fare la sua parte per aumentare i soldi a disposizione per i danni che cominciano ad essere ingenti”.
Stessa posizione di Marino Ferraro, vice presidente Federcaccia: “Da circa due mesi stiamo lavorando in concerto con le associazioni agricole per una presenza maggiore sul territorio. Vogliamo proseguire il discorso sugli interventi nel caso del lupo. Dobbiamo assolutamente accordarci con il mondo agricolo, cioè la parte che subisce il danno. Desideriamo che la Regione si attivi per partecipare a questi progetti”.