Loano, presentazione della tesi di laurea di Sandro Pertini

sandro pertini studente

Loano. Mercoledì 15 maggio, a Loano, alle ore 9.30, nella Sala Consiliare di Palazzo Doria, si svolgerà la presentazione del libro “Sandro Pertini – La cooperazione” curato dall’Associazione AMES (Associazione per lo studio del mutualismo e dell’economia sociale) in collaborazione con Lega delle Cooperative Liguria.

L’incontro pubblico, promosso dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Sport del Comune di Loano con il patrocinio della Fondazione “Sandro Pertini”, si propone di divulgare la pubblicazione, curata da Sebastiano Tringali con la prefazione del professor Paolo Fabbri, della tesi di laura discussa dal ventottenne Sandro Pertini nell’anno 1924 all’Istituto di Scienze sociali Cesare Alfieri di Firenze.

Si legge nella presentazione del volume: “La pubblicazione della tesi di laurea di Sandro Pertini sulla cooperazione è un evento editoriale importante. Si tratta di un documento ritenuto scomparso, che vede la luce ottantotto anni dopo la sua stesura, grazie a Roberto La Marca e Alessandro Chiabra – che lo hanno riscoperto nella Biblioteca Umanistica dell’Università degli Studi di Firenze – e a Sebastiano Tringali, che ne ha curato l’edizione”.

“Siamo nel 1924, anno cruciale per l’Italia. È l’anno del delitto Matteotti, della protesta dell’Aventino, della crisi politica e della reazione violenta del fascismo, fino all’instaurazione della dittatura. In tale clima incandescente, il giovane savonese avverte il pericolo che corrono le libertà conquistate nelle lotte risorgimentali, fondamento dello stato liberale, e dunque l’urgenza dell’impegno politico nel partito socialista di Turati e Matteotti. Pertini partecipa alle manifestazioni di protesta in Liguria e riprende gli studi (dopo la laurea in legge), per conoscere la teoria e la pratica della cooperazione economica nelle forme proprie del mondo del lavoro”.

“Lo fa con rigore e capacità di analisi, con passione e fede militante, come dimostra il documento che AMES ha deciso di pubblicare, non solo per rendere omaggio a un Padre della Repubblica, ma perché si tratta di una lezione sorprendentemente valida, nella sua essenza, anche per gli studi di oggi. Lucida, chiara nel linguaggio, didattica, direi, nella proposizione di uno dei fondamenti della teoria classica ricardiana, della regolazione dei fattori di rendita – capitale (produzione e consumo), prezzo, salario e profitto – nell’ambito del ciclo economico, che Pertini privilegia con spirito illuminista verso lo sbocco nell’economia sociale. È una scelta la sua, se non esclusiva, certo in netta distinzione rispetto alle teorie liberiste e dell’impresa privata capitalistica, che «del profitto fa un uso privato». «Non rifiutiamo il capitale, rifiutiamo il capitalismo», scrive il giovane socialista. Oggi si potrebbe aggiungere, anzitutto, la sua degenerazione finanziaria”.

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