Provincia. Il consiglio provinciale ha ratificato la decisione dell’Ato. Questo articolato processo prevede un iniziale periodo di affidamento temporaneo che tenga conto delle realtà operanti sul territorio dell’ambito savonese. L’obiettivo perseguito consiste nel giungere ad una gestione unitaria, salvaguardando la prevalenza del ruolo pubblico, ma anche nell’iniziare ad attuare gli investimenti previsti nel piano d’ambito sia nella depurazione che nella distribuzione dell’acqua.
“La presa in carico della decisione dell’indirizzo approvato dalla Conferenza dei Sindaci non ha nulla a che vedere con il concetto di privatizzazione dell’acqua – commenta l’assessore Santiago Vacca – ed il cammino che si prospetta, con successivi passaggi che saranno sempre oggetto di confronto e di voto dell’assemblea dei sindaci, vuole organizzare il Servizio Idrico Integrato provinciale valorizzando ed ampliando il ruolo delle società di gestione di proprietà interamente pubblica presenti nella nostra provincia”.
“Voglio precisare che il percorso avviato parla di un inizio graduale, con un assetto temporaneo che garantisca una gestione unitaria con i soggetti gestori esistenti nella nostra provincia: i soggetti interamente pubblici vedranno il loro ruolo crescere nell’attuare il Servizio Idrico Integrato nelle aree in cui già operano (Consorzio Depurazione Acque del Savonese, CIRA in Valbormida, Servizi Ambientali nel medio ponente e SCA nel ponente) mentre i soggetti di proprietà non interamente pubblica manterranno le gestioni dove hanno contratti vigenti e che la norma attuale consentirebbe, comunque, di continuare a condurre fino alla naturale scadenza del contratto” prosegue l’assessore.
“Si tratta quindi – aggiunge – di un indirizzo che ad oggi rappresenta, per le peculiarità dell’Ato Savonese, il modello più pubblico possibile in tempi ragionevoli e compatibile con la condanna dell’Unione Europea, per infrazione comunitaria a causa della mancata depurazione delle acque dell’albenganese, subita dal nostro territorio. Ogni altro modello comporterebbe revoche onerose, ricorsi amministrativi dall’esito incerto e quindi tempi indefiniti”.
“Ribadisco, infine, la disponibilità ad iniziare questo percorso condiviso di rafforzamento del ruolo pubblico che nella sua fase successiva potrà anche giungere, norme permettendo, ad un servizio idrico integrato interamente pubblico, sempre nel rispetto dei diritti di tutti i soggetti coinvolti” conclude l’assessore Vacca.