Savona. A scatenare la sua folle gelosia sarebbero stati dei messaggi che la moglie si era scambiata con un ex collega di lavoro. E’ quanto emerso questa mattina in tribunale durante l’udienza del processo che vede a giudizio per maltrattamenti, lesioni, sequestro di persona e violenza sessuale un pizzaiolo egiziano, I.M., di 38 anni. In aula è stata ascoltata l’ex moglie, un’italiana di 29 anni, e poi l’amico con il quale la donna aveva scambiato alcuni messaggi.
L’uomo ha spiegato di aver conosciuto la ventinovenne anni prima per lavoro e di averla poi persa di vista. Tramite Facebook i due si erano ritrovati e avevano ripreso a sentirsi riallacciando l’amicizia. Prima i messaggi venivano scambiati solo sul social network, ma dopo qualche tempo erano arrivati anche degli sms. Sarebbe proprio controllando il telefono della donna che il marito, un uomo definito come molto “possessivo e geloso”, aveva perso la testa contro di lei.
Secondo quanto accertato dagli agenti della Squadra Mobile, che lo avevano arrestato, il pizzaiolo in quell’occasione aveva segregato in casa la moglie. La ventinovenne sarebbe stata costretta a stare nuda in piedi per più di due ore davanti al marito che aveva voluto in questo modo umiliarla e punirla. L’apice di una serie di soprusi, come insulti e schiaffi per futili motivi, che andavano avanti da tempo.
Il processo al pizzaiolo egiziano, che è difeso dall’avvocato Giovanna Vigna, è stato rinviato al prossimo 7 novembre.