Savona. Forse li si sente invocare l’aiuto delle istituzioni meno di altri settori, ma anche loro, come tutti, stanno soffocando a causa della crisi. E questa mattina hanno voluto far sentire la loro voce in piazza, con un presidio sotto la Prefettura. Sono i lavoratori del settore edile che oggi hanno manifestato e chiesto l’intervento della politica e degli enti locali per riuscire a superare questo difficile momento. Il quadro della situazione offerto dai rappresentanti dei sindacati non è rincuorante: aziende che chiudono, meno sicurezza nei cantieri, lavoratori sottopagati, lavori eseguiti con meno qualità sono solo alcune delle problematiche elencate.
“Siamo qui – spiega Francesco Malato, segretario della Fenal Uil Savona – per fare un po’ di chiarezza e porre l’attenzione sulla situazione della nostra provincia che ormai credo tutti sappiano com’è. Oggi abbiamo le ditte destrutturate: le aziende fanno aprire le partite iva ai lavoratori e questo porta poca qualità e anche in materia di sicurezza si perde molto”.
“Un altro fenomeno che incontriamo è che ci sono sempre più aziende che vengono da fuori a lavorare nel nostro territorio. Non che sia vietato, ma una volta valeva la logica che quando venivano qui ditte da fuori applicavano il nostro contratto e le relative restribuzioni. Notiamo che ora questo viene meno: i lavoratori sono sempre sottopagati e le aziende fanno massimi ribassi. Tutto ciò pregiudica la sicurezza nei cantieri e la qualità del lavoro” conclude Malato.
Anche il collega e segretario della Filca Cisl Imperia-Savona Luca Vusilla concorda: “Il problema del massimo ribasso è quello principe così come l’aumento esponenziale della falsa autonomia. Questi sono i due problemi che stanno mettendo in ginocchio una categoria che in un contesto di crisi non ha più svolto quella funzione anticiclica utile all’intero Paese per uscire fuori da questo brutto momento. Pertanto noi chiediamo alle istituzioni nè più nè meno di ciò che abbiamo chiesto nei due appuntamenti importanti che ci sono stati negli ultimi tre anni, gli Stati Generali delle Costruzioni, un momento storico che ci ha visto insieme agli imprenditori dettare delle ricette per uscire dalla crisi. Questo però deve avere l’ausilio della politica e quindi noi oggi chiediamo che faccia traguardare le ricette che noi abbiamo espresso”.
Infine Andrea Luvarà della Filea Cgil Savona fornisce dati allarmanti: “Da un punto di vista provinciale andiamo peggio rispetto alle dinamiche nazionali: abbiamo avuto più di mille persone perse in Casse Edile e un buon 30% di aziende che hanno chiuso. Il problema non è solo di Savona, ma è chiaro che noi dobbiamo dare risposte alla nostra provincia”.
“Noi abbiamo un problema grosso legato al territorio e di aziende molto piccole, parcellizzate, abbiamo quindi tutta una serie di problematiche legate alla struttura industriale. Abbiamo tutti quelli che sono i problemi nazionali che si aggiungono a questi. Cerchiamo delle risposte e riteniamo che, se non si parte dall’edilizia, sia difficile riuscire a far ripartire l’economia nella Provincia” conclude Luvarà.