Economia

Confagricoltura Savona lancia l’allarme: “Crisi economica, clima avverso e pressione fiscale: aziende agricole in difficoltà”

Confagricoltura

Albenga. Si è svolta ad Albenga l’assemblea straordinaria ed ordinaria di Confagricoltura Savona, presieduta dal presidente Massimo Rebella, alla presenza di numerosi associati che hanno avuto il piacere di ascoltare il presidente nazionale Mario Guidi.

Sono stati aperti i lavori dell’assemblea straordinaria, alla presenza del notaio Roberto Ricci, il quale in qualità di segretario ha esposto ai presenti le motivazioni e la necessità di adeguare lo statuto dell’organizzazione con l’inserimento del Codice Etico, con relativi approfondimenti del presidente Rebella. Preso atto i presenti hanno approvato all’unanimità le modifiche statutarie.

Dopo un breve intervallo sono proseguiti i lavori con l’intervento di Rebella, il quale ha esordito affermando che “in ambito provinciale la situazione in generale rispecchia quella nazionale con l’aggravante di un prolungato periodo negativo del clima che ha messo in condizioni difficili l’economia delle aziende agricole savonesi ed in particolare quelle della piana ingauna, specie nel comparto florovivaistico dove la recessione si fa sentire in maniera determinante, ricordando che il suddetto comparto rappresenta circa il 70% della produzione lorda vendibile provinciale mentre il rimanente è rappresentato dai comparti vitivinicolo ed olivicolo che risentono in particolare della riduzione dei consumi per vicende già note”.

Rebella ha proseguito ricordando che, quest’anno, con il Cersaa, di cui è consigliere, azienda speciale della Camera di Commercio di Savona (ente unico sul territorio nazionale che si autofinanzia per 81%), “abbiamo organizzato per la prima volta la manifestazione ‘Aromi e Colori’, rassegna che ha presentato le produzioni floricole albenganesi con un ottimo risultato; ci auguriamo in avvenire di migliorarla. Con le altre o.p.a., i rappresentanti degli ambiti e delle associazione dei cacciatori abbiamo firmato il protocollo di intesa per i danni causati dagli ungulati il cui fine è stato quello di ottenere indennizzi per danni provocati dai cinghiali agli imprenditori agricoli e sperando che le risorse economiche siano sufficienti per la prevenzione”.

Il presidente degli imprenditori agricoli savonesi ha detto che è stato firmato il contratto provinciale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti per il biennio 2013-2014. L’accordo con le organizzazioni dei lavoratori è stato raggiunto concedendo un aumento del 5,1% distribuito in due tranche, considerando che l’aumento Istat era oltre il 7%.

“All’inizio di quest’anno, a livello nazionale – ha proseguito Rebella – è nato ‘Agrinsieme’, organismo che coordina e rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane (Agci-Agital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare) con le quali anche a livello regionale e provinciale abbiamo iniziato a collaborare per far fronte unico verso le amministrazioni locali e provinciali”.

Inoltre, Rebella si è soffermato sulla Tares, che con il Decreto Salva Italia è stata introdotta sostituendo la Tarsu. “La nuova tassa sui rifiuti – afferma – finanzierà il servizio svolto per lo smaltimento dei rifiuti sia a livello locale (i comuni) che l’amministrazione centrale. La Tares impone il pagamento a tutti i soggetti (persone fisiche e giuridiche) in grado di generare rifiuti con le loro case di abitazione, locali commerciali, aree coperte e scoperte. Confagricoltura ha chiesto l’esonero dalla Tares per i fabbricati rurali abitativi e strumentali, nonché per le aree scoperte per tutte le attività agricole, comprese quelle connesse. La nostra richiesta potrà sembrare eccessiva ma per noi la Tares rappresenta un ulteriore aggravio economico”.

Infine Rebella ha concluso affermando: “Sono e mi ritengo ottimista per il futuro, ricordando che dal dopo guerra ad oggi abbiamo avuto periodi difficili e siamo riusciti sempre a superarli rimboccandoci le maniche e lavorando onestamente”. Quindi ha ringraziato tutti i colleghi consiglieri per l’aiuto fornito in tante occasioni, il direttore ed il personale per abnegazione ed impegno.

E’ stato presentato il bilancio consuntivo 2012 e preventivo 2013, entrambi approvati dai presenti. Quindi si è passati al rinnovo delle cariche sociali per l’elezioni del presidente e di cinque consiglieri per il triennio 2013-2016. Confermato presidente Massimo Rebella con oltre il 90% dei consensi ed eletti i consiglieri Luca Benedusi, Francesca Bruzzone, Fabio Parolini (confermati), Lucio Fazio e Davide Michelini. Insieme ai presidenti delle sezioni economiche e i sindacati di categoria, hanno confermato vicepresidenti Luca Benedusi e Luca De Michelis.

Rebella si è impegnato a migliorare e rafforzare Confagricoltura Savona chiedendo la collaborazione di tutti gli associati. Nel corso dell’assemblea hanno preso parte il presidente nazionale Mario Guidi ed il direttore generale Luigi Mastrobuono, l’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Barbagallo nonché il presidente della Camera di Commercio di Savona, Luciano Pasquale.

Guidi ha detto: “L’agricoltura nazionale è un settore vitale, innovativo, con grande potenzialità di crescita; ciò è dimostrato dal fatto che, nonostante la persistente congiuntura negativa, il mercato del lavoro è in lieve crescita ed il valore aggiunto è tornato ad essere positivo tanto che l’occupazione è stabile rispetto agli altri settori (ultimo decennio: +10%); sono diminuite di numero le aziende agricole però la dimensione media aziendale è aumentata; è un’agricoltura più professionale. “.

“Perciò – ha proseguito – è importante favorire lo sviluppo del tessuto produttivo aziendale delle imprese agricole le quali sono, purtroppo, soggette ad una elevata pressione fiscale e contributiva del lavoro (vedi l’alta percentuale dei contributi Inail), bassa produttività e da una burocrazia che tocca limiti insopportabili”.

Guidi ha richiamato i temi attuali dell’agroalimentare con attenzione all’IMU, particolarmente penalizzante in Liguria per l’alto valore catastale dei terreni sproporzionato rispetto alla loro redditività. Ma anche la necessità di aggregare con nuove forme, come le reti di impresa le aziende agricole con quelle degli altri settori.

“Orbene l’agricoltura non è, nè vuol essere un settore chiuso, avulso dal contesto socio-economico generale, ha le sue specificità, non abbiamo nessuno interesse a chiuderla in gabbia, è controproducente a noi stessi imprenditori agricoli – ha spiegato Guidi -. Dunque la crisi è generale e tocca tutti i settori produttivi; in particolare se vediamo il nostro verifichiamo che i costi di produzione sono aumentati in maniera eccessiva: dal gasolio (+ 19%,), agli oneri previdenziali e contributivi, alla difficoltà di accesso al credito, alla riduzione dei prezzi alla produzione fermi all’ultimo decennio”.

“Il mondo agroalimentare ritiene l’interesse e il livello di attenzione scarso o nullo da parte del mondo politico, istituzionale e dei media verso le imprese agricole – ha proseguito -; anche i cittadini appaiono distanti. Nonostante ciò l’agricoltura resta un settore fondamentale per il nostro sistema economico; è pur vero che ci sono imprese agricole in difficoltà però riescono a mettere sul mercato prodotti di eccellenza e rimanere competitive. Perciò bisogna guardare al futuro con fiducia, con la voglia e la volontà di superare questo delicato e difficile momento”.

Da alcuni giorni nasce in tutti gli italiani e in specie gli agricoltori la speranza che il governo Letta riesca a realizzare interventi capaci di far crescere l’economia a favore delle imprese per la riduzione della pressione fiscale, del costo del lavoro e delle famiglie e cambiare una burocrazia che rallenta la crescita delle aziende.

Pasquale ha ricordato che “in precedenza al Cersaa si è discusso il ruolo della ricerca per il mondo agricolo che s’innerva in tutti i settori, collegando industria ed agricoltura. Il Centro è una vera eccellenza che sviluppa nel rapporto con le imprese le sue iniziative ed azioni”.

Inoltre Pasquale ha sottolineato le caratteristiche del settore agricolo provinciale ed i suoi valori nell’export che “si aggirano su 180 milioni l’anno. Gli obiettivi di un dialogo tra le associazioni agricole, di uno sviluppo della qualità dell’agroalimentare, vero punto di forza del territorio, dell’incremento dell’export orientano il lavoro della Camera di Commercio impegnata a sviluppare missioni all’estero e programmi di rete di impresa. Proprio la crisi sta facendo convergere gli imprenditori verso iniziative comuni, quando fino a poco tempo fa non si integravano”.

Indi è intervenuto l’assessore Barbagallo, il quale ha riferito sul disegno di legge regionale riguardante la “Banca della Terra” ed il nuovo Piano Territoriale Regionale. Interventi entrambi essenziali per affrontare i problemi dell’entroterra ligure. L’obiettivo dell’amministrazione regionale è ricreare le condizioni per tornare a presidiare il territorio, tanto che la prossima settimana saranno avviate le consultazioni per l’iter del disegno di legge che l’assessore ha confermato di portare a conclusione con determinazione.