Varazze. Si chiama “Sakura”, è lungo 21 metri, vale circa un milione di euro. E’ lo yacht, un “Abacus 70” del 2009, che ieri notte gli uomini della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Savona hanno sequestrato nel porto di Varazze. L’imbarcazione, in transito nella Marina varazzina, batteva bandiera italiana ed aveva la sigla d’identificazione collegata a Napoli. Dagli accertamenti dei finanzieri però è emerso che la barca risultava avere bandiera americana (dai documenti risultava registrata nello stato del Delaware).
Di conseguenza, rilevata l’irregolarità, lo yacht è stato posto sotto sequestro probatorio su disposizione del pm Danilo Ceccarelli. L’ipotesi di reato è “uso indebito di bandiera” (reato previsto dal codice della navigazione) che potrebbe essere finalizzato all’evasione delle imposte doganali. Saranno gli accertamenti, tuttora in corso, a stabilire perché i proprietari della barca che risultava americana navigavano battendo bandiera italiana. A bordo dell’imbarcazione sono stati trovati dei cittadini turchi.
Il sequestro è maturato nell’ambito del monitoraggio a fini di polizia economico-finanziaria e doganale pianificati dal Reparto Operativo Aeronavale delle Fiamme Gialle liguri. L’altra sera gli occhi dei militari sono stati attirati da proprio da “Sakura”, uno dei tanti lussuosi yacht che stazionano nei porti liguri, ma con la particolarità di avere sigla e bandiera italiane pur in presenza di una registrazione presso gli uffici del porto come imbarcazione battente bandiera americana, destinata all’esportazione.
Da qui gli accertamenti che hanno portato a verificare la presenza per l’Abacus 70 della doppia bandiera (italiana e americana), della doppia iscrizione in registri navali e pratiche doganali non acclarate al momento del controllo, così come un titolo di proprietà non esibito. Fattori che hanno fatto scattare il sequestro, eseguito in piena notte, prima che lo yacht potesse lasciare definitivamente le acque italiane nelle quali, sicuramente, non avrebbe fatto più rientro. Proseguono ora le indagini per ricostruire la storia del “ Sakura”.
“Il ricorso a iscrizioni in registri extraeuropei è sempre più frequente, ma se la proprietà è riconducibile a soggetti comunitari si configura l’ipotesi di contrabbando doganale. Proprio perché questo sistema permette di sfuggire al fisco e di eludere il pagamento dei diritti doganali, i finanzieri liguri hanno intensificato i controlli” si legge in una nota dela Guardia di Finanza.