Liguria. Tra i proprietari di abitazione che trarrebbero maggiori benefici dall’abolizione dell’Imu sulla prima casa ci sono i liguri, secondi in graduatoria dopo gli abitanti del Lazio. Secondo uno studio elaborato dalla Cgia di Mestre, su dati Istat e del ministero delle Finanze, in Liguria, a fronte di un gettito complessivo annuo da Imu sulla prima casa che nel 2012 è stato di 170,1 milioni di euro, e ipotizzando che vengano applicate le stesse tariffe del 2012, il mancato pagamento della prima rata farà risparmiare 147 euro per famiglia a giugno che si tramuterà, nel caso l’imposta, per ora “congelata” fino a settembre, sia completamente abolita, in 295 euro all’anno.
La corrispondente media nazionale è pari a 110 euro (rata di giugno) ed a 295 euro (importo annuo complessivo). Ma il timore della Cgia è che un’eventuale abolizione dell’Imu sulla prima casa potrebbe essere coperta con l’aumento dell’imposizione sulle attività produttive. Un ulteriore carico fiscale che le piccole-medie imprese non sarebbero in grado di reggere.
La Cgia sottolinea che, nel 2012, gli alberghi sono stati gli immobili a destinazione produttiva a pagare l’Imu più pesante, mediamente 11.429 euro (+4.740 euro rispetto al 2011); a seguire, 7.325 euro la grande distribuzione (+3.020), 5.786 euro i capannoni (+2.385 euro), 3.352 euro i piccoli industriali (+1.376), 1.835 euro gli uffici dei liberi professionisti (+1.030 euro), 894 euro i commercianti (+494 euro) e 700 euro i laboratori artigianali (+338 euro). A questo si aggiunge un altro dato: nel 2013, con l’aumento di 5 punti del coefficiente moltiplicatore, che salirà da 60 a 65, l’Imu sui capannoni costerà alle imprese circa 270 milioni di euro in più rispetto a quanto pagato nel 2012.