Cairo M. Era a giudizio per atti osceni perché – questa era l’accusa – si sarebbe masturbato dentro un ascensore in presenza di un’anziana. Per un agente immobiliare quarantaquattrenne questa mattina è però arrivata l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Durante il processo infatti, la figlia della presunta parte offesa, che quella mattina aveva visto il “maniaco” lasciare il palazzo dove viveva la madre, non ha riconosciuto con sicurezza nell’imputato il volto di quell’uomo.
Il fatto per cui era a giudizio il quarantaquattrenne era accaduto nell’aprile del 2006 a Cairo. Quel giorno l’imputato, che era difeso dall’avvocato Marco Iovino, si trovava effettivamente nel comune valbormidese per lavoro, ma non c’erano prove che fosse stato davvero lui a masturbarsi in ascensore come sostenuto dall’accusa. A fermarlo era stato un carabiniere che lo aveva notato la mattina entrare in un palazzo non distante da quello teatro dello “spettacolo a luci rosse”.
