Servizio Idrico Integrato, il comitato savonese per l’acqua pubblica: “Una azienda consortile per rendere operativo il referendum”

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Savona. Si è svolto a Savona l’incontro tra il Comitato Savonese Acqua Bene Comune e le forze politiche savonesi che avevano sostenuto il referendum del giugno 2011. Erano presenti: Sinistra, Ecologia e Libertà, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Verdi, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Partito Comunista dei Lavoratori.

Roberto Melone del Comitato Savonese ha esposto la situazione relativa alla provincia: “L’accelerazione voluta dall’assessore provinciale Santiago Vacca verso la costituzione di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) che, di fatto, rappresenta la privatizzazione del Servizio Idrico della nostra Provincia, ha incontrato una forte e determinata opposizione sia sul piano sociale, sia su quello politico e istituzionale”.

“A partire, soprattutto, dal Comitato Savonese e da numerosissimi sindaci l’opposizione alla proposta dell’assessore Vacca si è immediatamente e intelligentemente trasformata in una proposta concreta e fattibile per la ripubblicizzazione del servizio”.

L’ipotesi di lavoro presentata da Melone a nome del Comitato Savonese e condivisa dai sindaci, dai consiglieri provinciali del Partito Democratico, Gruppo Misto e Udc, nonché dalla Funzione Pubblica Cgil, dalla Federconsumatori, dalle associazioni dei Conusmatori riunite nel Coordinamento Ligure, da tutte le associazioni ambientaliste, dall’Arci, dalle Acli, dal Forum del III Settore e da numerosissimi altri soggetti, è la seguente: porsi l’obiettivo della costruzione di un soggetto pubblico composto dalle gestioni pubbliche esistenti nel comparto acquedottistico e in quello della depurazione; i soggetti che si trovano sotto la gestione privata con scadenze che vanno dal 2017 al 2029 rimarranno con tale gestione fino alla scadenza naturale della convenzione, fatta salva la verifica di legittimità degli affidamenti. Alla scadenza entreranno a far parte del gestore unitario pubblico della Provincia di Savona. Aprire un tavolo partecipato tra tutti i soggetti interessati (Comuni, Provincia, Comitato savonese acqua bene comune, associazioni dei consumatori, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, lavoratori del settore ecc.) per la definizione, attraverso la discussione e l’approfondimento delle varie tematiche, di tutte le questioni che si porranno. Infine, approvare una delibera in Consiglio provinciale per la costruzione di un soggetto pubblico e partecipato nella gestione del Servizio idrico Integrato della nostra provincia.

“Le forze politiche presenti hanno concordato con quanto presentato dal Comitato Savonese e si rendono disponibili a collaborare per la piena attuazione del risultato dei referendum del 12 e 13 giugno 2011 con l’obiettivo di arrivare alla costituzione di una Azienda Speciale Consortile in grado di gestire in modo efficace ed efficiente il Servizio Idrico Integrato della Provincia di Savona”.