Cairo. “Sembra uno scherzo del destino ma stiamo organizzando una giornata del ciclo EGLE sull’educazione alla legalità dedicata a sport e doping e il novero delle persone che stavamo vagliando erano Alessandro Donati (consulente agenzia mondiale antidoping e già confermato), il pm Raffaele Guariniello, titolare delle maggiori inchieste sul doping nello sport, Giancarlo Brocci (patron dell’eroica del GiroBio e grande conoscitore del doping applicato al ciclismo), Luigi Agnolin (noto e storico arbitro internazionale e oggi DG del Perugia Calcio). A questo nomi proprio per la sua attività sul doping avevo anche aggiunto quello di Pietro Mennea trovando l’approvazione di tutte le persone con cui ne ho parlato. Vedremo di ricordarlo e sarà magari l’occasione per i nostri giovani studenti di conoscere un vero sportivo dei nostri tempi”. Così il sindaco di Cairo Fulvio Briano racconta sul suo blog ricordando la figura di Pietro Mennea, scomparso oggi a Roma a soli 60 anni.
“Ricordo ancora oggi quando in casa si aspettavano le Olimpiadi e le finali dei 100 e dei 200 metri, la sua gara regina. Era insieme a Sara Simeoni il simbolo della nostra atletica in allora forte anche nel fondo e nel mezzofondo. Il record dei 200 del 1979, queli mitico 19,72 è rimasto una pietra miliare dell’atletica e solo 17 anni più tardi un tale dal nome di Michael Johnson lo riuscì a battere: da quanto si legge Mennea ci rimase malissimo…”
“Oltre ad essere stato un atleta molto longevo (quattro olimpiadi) prese anche quattro lauree e iniziò con la moglie la professione di avvocato a Roma dove coltivò anche la sua Fondazione e di è distinto negli anni per la lotta sul doping”.