Cronaca

Rene asportato per errore, fissato per il 23 maggio il giudizio immediato per il dottor Piccardo

Andrea Piccardo

Savona. Rene sano asportato per errore ad un operaio albanese di 45 anni: c’è una data per l’inizio del processo. E’ stato infatti fissato per il 23 maggio il giudizio immediato per il chirurgo Andrea Piccardo, ex primario dell’ospedale di Cairo, che insieme al collega Giampaolo Arzillo dovrà rispondere in tribunale dell’accusa di lesioni colpose gravissime per l’operazione eseguita nell’ottobre 2010 all’ospedale San Paolo di Savona durante la quale era stato asportato l’organo al paziente.

L’inchiesta della Procura aveva preso le mosse dalla denuncia dei familiari dell’operaio dopo l’intervento. Un’operazione che, sempre a detta dei parenti dell’uomo (al quale tra l’altro il secondo rene era già stato tolto in passato), non era prevista e nemmeno autorizzata. Dalle verifiche sulle carte e dall’audizione di alcuni testimoni era emerso che il dottor Piccardo non aveva intenzione di asportare il rene, ma una “cisti da echinococco”, la cui presenza era stata rilevata sulla milza. Secondo il perito dell’accusa però il rene del paziente sarebbe stato ben identificabile e, quindi, rimuoverlo sarebbe stato un errore medico.

La difesa (Piccardo è assistito dall’avvocato Elena Castagneto) ha sempre sostenuto che non ci sia stata nessuna volontà (o decisione presa senza il consenso del paziente) di intervenire sul rene, ma solo quella di rimuovere la cisti. I medici avrebbero quindi agito nella convinzione di aver operato sulla cisti (anche perché – secondo quanto riferito dai sanitari – quel rene presentava delle caratteristiche anomale che ne impedivano un chiaro riconoscimento).