Albissola M. Non smette di riservare sorprese la vicenda del pestaggio e della conseguente sparatoria avvenuta venerdì sera ad Albissola Mare, dentro e fuori la discoteca “Soleluna”. Il sopralluogo effettuato ieri dai carabinieri insieme alla polizia nelle strade teatro dell’episodio di violenza avrebbe infatti portato ad un risultato inaspettato: sarebbero tre, e non due, come inizialmente ipotizzato, le pistole usate da Klaudio Xhetani, 21 anni, e dall’amico marocchino Hanaj Bouaz, di 20, per minacciare il capo della sicurezza del locale.
Tra i bossoli e proiettili ritrovati ieri ci sarebbero infatti quelli di una calibro 22 che non sono compatibili con le due pistole fatte sparire da casa di un novantenne savonese, residente in corso Italia, dal colombiano James De Florio, la terza persona coinvolta in questa intricata vicenda. La Squadra Mobile di Savona, sempre ieri, avrebbe anche ritrovato una delle due armi rubate che sarebbe stata nascosta all’interno della discoteca (una calibro 765). Resta ancora aperta, almeno per il momento, la caccia alle altre due armi.
Intanto questa mattina, dopo che ieri era stato interrogato De Florio, il gip Fiorenza Giorgi ha sentito anche Xhetani e Bouaz. Il primo si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il secondo ha risposto alle domande del giudice. Il marocchino avrebbe sostanzialmente ammesso le sue responsabilità e confermato la versione dei fatti fornita da De Florio sulle pistole. Ovvero quella per cui sarebbe stato proprio il sudamericano a dare le armi a Bouaz che poi le ha usate per minacciare il buttafuori dei Soleluna che si rifiutava di farli rientrare nel locale dove, poco prima, erano venuti alle mani con altri ragazzi.
Visti i nuovi sviluppi dell’indagine sono anche cambiate le accuse contestate ai tre: a De Florio, oltre a quelle di furto in abitazione e tentata estorsione, viene contestata anche l’accusa di cessione di pistole, mentre per Xhetani e Bouaz a quelle di porto abusivo d’armi, lesioni e rissa, si aggiungono ricettazione e spari in luogo pubblico. Per tutti il gip ha convalidato gli arresti e confermato la misura di custodia cautelare in carcere.