Lo Ial di Carcare porta in tavola la lotta alla mafia

disegno scuole mafia

Carcare. Si conclude allo Ial di Carcare l’edizione annuale del progetto “Per questo mi chiamo Giovanni” che l’Associazione Libera della provincia di Savona propone a tutte le scuole del territorio. Il progetto, dedicato a Giovanni Falcone, è nato con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi al difficile tema della mafia attraverso la lettura di fumetti che trattano questo argomento e grazie ad incontri con i fumettisti e altri testimoni di eccezione.

Lo Ial di Carcare aderisce da due anni all’iniziativa, che ha visto gli studenti coinvolti in numerose e interessanti attività, tra le quali la partecipazione alla XXVII giornata della memoria e dell’impegno delle vittime di mafie, lo scorso anno, a Genova e la partecipazione al concorso che ogni anno la Fondazione Falcone indice per le scuole.

“Crediamo sia un’opportunità importante per i nostri ragazzi, un’occasione per integrare le nozioni assimilate con le materie ‘canoniche’ attraverso il contatto e il confronto con realtà associative del territorio e con temi di attualità, fondamentali per la formazione di ciascun individuo” spiegano dallo Ial.

“Quest’anno con Libera e con la Bottega del Commercio Equo e Solidale – proseguono i responsabili dello Ial – la collaborazione arriverà anche in cucina, con l’organizzazione di una cena di beneficenza che si terrà al Centro Ial di Carcare domani, 27 marzo, alle ore 20. Sarà un momento conviviale in cui gli studenti del Centro cucineranno i prodotti di Libera Terra, acquistati grazie alla Bottega della Solidarietà di Finale Ligure, e altri prodotti forniti dall’Ipercoop di Savona e da Verallia-Saint Gobain di Dego”.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di raccogliere fondi per Libera e il suo progetto “Per questo mi chiamo Giovanni”. Ospite della serata sarà Marika Demaria, giornalista di Narcomafie, rivista mensile del Gruppo Abele. Demaria interverrà sul tema “Donne che dicono no alla mafia” trattando il caso di Lea Garofalo, testimone di giustizia, rapita, torturata e uccisa dalla ‘ndrangheta, e di sua figlia Denise Cosco.