Economia

Incontro Tirreno Power, “Fermiamo il carbone”: “Non ci hanno permesso di parlare”

Vado Ligure Incontro pubblico Tirreno Power

Vado L. “Siamo sconcertati”: così i rappresentanti della “Rete Savonese Fermiamo il Carbone” commentano l’incontro odierno cui hanno partecipato in un silenzio “forzato”.

“Non ci è stato permesso di parlare e quindi di contestare alcune delle affermazioni effettuate – si legge in una nota – Ci pare che su problematiche di questa rilevanza sentire i rappresentanti dei comitati fosse indispensabile e ci permettiamo peraltro di ricordare che per quanto riguarda i temi ambientali la Commissione europea definisca ‘imperativo democratico’, la partecipazione del pubblico”.

“Siamo delusi perché non sono state citate le affermazioni di un Ente super partes come l’Ordine dei Medici che a proposito dei gruppi 3 e 4 parla di iminaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona’ – prosegue la nota – Non abbiamo sentito obiettare dagli amministratori che per molti anni quei gruppi 3 e 4 funzioneranno con limiti in concentrazione molto superiori rispetto ai limiti delle Migliori Tecniche Disponibili: infatti sull’AIA per SO2 è indicato un limite di 350 mg/Nm3 mentre le prestazioni MTD vannno da min 20 a max 200: avremmo quindi una concentrazione per SO2 oltre 17 volte rispetto al limite minimo MTD e oltre 1,7 volte rispetto al limite massimo MTD”.

“E non basta: per i primi due anni il limite è addirittura indicato in 390, per il CO è indicato un limite AIA di 250 mg/Nm3 una concentrazione di oltre 8 volte rispetto volte rispetto al limite minimo MTD e di 5 volte rispetto al limite massimo MTD. Non abbiamo sentito una parola sul fatto che addirittura il nuovo “modernissimo” gruppo che dovrà partire avrà limiti di emissioni di CO (monossido di carbonio) molto, molto superiori ai limiti delle migliori tecnologie”.

“Abbiamo sentito un sindaco chiedere conto dell’indagine epidemiologica presentata da Tirreno Power perché non ne avrebbe copia: ci pare molto molto strano per non dire incredibile che le amministrazioni non abbiano copia di quel documento che risale ad oltre un anno fa – si legge ancora nel comunicato – Noi infatti ne abbiamo copia (regolarmente richiesta alla Regione) e sappiamo anche che la Regione ha scritto a proposito di quella indagine: ‘il documento presentato contiene una elaborazione statistica della mortalità con riferimento al documento già elaborato da questa regione che non può essere considerato come studio epidemiologico in quanto non mette in relazione morbilità con gli inquinanti emessi dalla centrale termolelettrica in parola per tempi congrui durante i quali confrontare un gruppo rappresentativo della popolazione residente con un gruppo di persone residenti in un’area che non sono soggetti a tali inquinanti con tali concentrazioni’”.

Continuano i rappresentanti della rete “Fermiamo il carbone”: “A quanto abbiamo compreso non esistono certezze sulla non costruzione del terzo gruppo (ricordiamo che nel programma elettorale della amministrazione di Quiliano era scritto ‘il progetto per la realizzazione di un nuovo gruppo termoelettrico deve essere abbandonato…’). Questi solo alcuni dei motivi del nostro grande sconcerto. Sicuramente la salute dei cittadini non è stata messa in primo piano”.