Politica

Elezioni 2013, il Pd savonese alla direzione centrale: “La rete nostra carenza tragica, non usiamo gli strumenti dei giovani”

Politiche 2013: Pd

Savona. Il Pd savonese comunica alla direzione centrale del partito le riflessioni sull’esito della tornata elettorale, che ha visto il M5S volare oltre il 30%, con un’erosione di voti impattante al Pdl (sul 20%) e allo stesso Partito Democratico (circa 10%).

Dirigenti dei circoli del Pd e amministratori si dicono contrari “ad ogni ipotesi di governi istituzionali o anche tecnici cinsieme al Popolo della Libertà”. “Si ritiene – affermano – che scelte che partano dalla cosiddetta responsabilità e ci inchiodino a governi che poi, come è sempre accaduto, non sappiano risolvere i problemi che in questo paese sono nervi scoperti (conflitto di interessi, legge anticorruzione, dimezzamento dei parlamentari, costi della politica, ecc.) avrebbero, come unica soluzione, la sparizione del Partito Democratico (stessa fine fatta dal Pasok in Grecia)”.

La federazione savonese del Pd, attraverso Renato Zunino, dichiara “l’esigenza di uno scatto di orgoglio tramite una assunzione diretta di responsabilità nel formare il governo con incarico a Pierluigi Bersani, che sia un governo snello e di alto profilo e non composto con cabale e bilancini interni e che sappia parlare al Paese con un programma chiaro, in modo particolare sul versante sia dei costi della politica, sia per interventi mirati a creare lavoro e su questi temi chiedere la fiducia al Parlamento”.

“Siamo consapevoli che, se non ci sarà la fiducia, si dovrà in tempi rapidi andare a nuove elezioni ma, in questo caso, potremmo con orgoglio dire ai cittadini di chi è stata la responsabilità di non avere accettato i punti programmatici. Riteniamo inoltre che, messi a punto in modo chiaro i temi che andremo ad indicare, bisognerà poi farli conoscere ai cittadini con una grande campagna di informazione, sia tramite i metodi tradizionale, sia tramite la rete” dicono dal Pd.

“Su questo ultimo tema, la rete, si rileva una carenza tragica di cui non siamo stati capaci di soluzioni; non parliamo, ormai da anni, ai giovani e non usiamo strumenti che loro usano, non siamo stati in grado di interloquire con loro e con grandi strati di popolazione, pensando che solo il metodo tradizionale fosse l’approccio. Ci sono nelle nostre file giovani capaci; utilizziamoli e non guardiamoli con sospetto, ma diamo il via ad un tentativo di parlare con loro e non con una elite politicizzata perché, se non faremo questo, saremo destinati a sparire” concludono.