Albisola S. E’ accusata di aver venduto la merce a prezzi maggiorati per poter intascare la differenza. Per questo motivo una commessa è finita sul banco degli imputati in tribunale. La vicenda risale al 2009 e ha per protagonista una trentenne che in quel periodo lavorava nel negozio di abbigliamento “L’Ostrica” di Albisola Superiore.
Secondo l’accusa la dipendente, in diverse occasioni, avrebbe venduto la merce a prezzi maggiorati per intascare la differenza. A scoprirla era stata la titolare del negozio insospettita dal fatto di non trovare riscontro di alcune vendite che invece risultavano essere state fatte. In particolare a tradire la commessa era stata una cliente arrivata in negozio per cambiare due maglie acquistate nei giorni precedenti: un transazione della quale la proprietaria dell’Ostrica non trovava traccia nei registri. Dopo quell’episodio aveva cercato di controllare la sua dipendente e quando si era verificato un nuovo caso sospetto aveva chiamato il 112. Dai controlli del registro di casa era risultato un ammanco di 67 euro e, per quell’episodio del novembre 2009, la commessa era stata denunciata per truffa.
Questa mattina si è celebrata un’udienza del processo che la vede imputata che però è stato rinviato al prossimo 23 aprile. La lavoratrice “infedele” ha infatti manifestato l’intenzione di risarcire il danno e, di conseguenza, la parte offesa dovrebbe rimettere la querela. A quel punto il processo si chiuderebbe con una sentenza di non luogo a procedere.