Cronaca

Si fece consegnare da automobilista 100 euro per una sanzione da 39: agente della polstrada patteggia un anno

Tribunale

Savona. Nel giugno dello scorso anno un poliziotto della polizia stradale di Carcare era finito agli arresti domiciliari inizialmente con l’accusa di concussione. Questa mattina l’uomo, Carmelo Sticchi, 51 anni, venti dei quali passati in servizio, per quella vicenda ha scelto di patteggiare un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Il reato che gli veniva contestato in principio è stato però derubricato in “induzione indebita a dare o promettere utilità” (art. 319 quater c.p.), un reato introdotto di recente con la legge 190 del novembre 2012.

Ad accusare l’agente (difeso dall’avvocato Attilio Bonifacino) era stato un medico tedesco in vacanza in Riviera: l’uomo aveva raccontato di essere stato fermato dalla pattuglia della Stradale al casello di Altare, sulla A6, per un normale controllo. Secondo il racconto del turista, gli agenti gli avrebbero contestato di non avere la carta di circolazione (in realtà la famiglia stava viaggiando su una macchina presa a noleggio, con una fotocopia del documento). A quel punto il poliziotto gli avrebbe chiesto di pagare cento euro (per un’infrazione che il Codice della strada punisce con una sanzione di 39 euro) e la differenza di denaro sarebbe stata intascata da Carmelo Sticchi senza che il collega di pattuglia si accorgesse di nulla (il turista nella sua denuncia lo ha scagionato).

L’automobilista aveva consegnato il denaro, ma, insospettito, il giorno dopo era andato a chiedere informazioni all’ufficio del turismo di Acqui: lì gli era stato consigliato di denunciare l’accaduto alla polizia ed era scattata l’indagine che aveva portato Sticchi a giudizio. Al momento nei confronti dell’agente (al quale stamattina sono anche stati revocati gli arresti domiciliari) resta esecutiva la sospensione cautelare dal servizio. Sarà il Ministero, ora che l’iter giudiziario si è chiuso, a valutare quali provvedimenti adottare.

“E’ stata una decisione alla quale siamo arrivati con il pieno accordo del tribunale e del pubblico ministero, ma ci teniamo a sottolineare che non si tratta di un’ammissione di responsabilità. La scelta di patteggiare piuttosto ha rappresentato la via più rapida per chiudere questa vicenda giudiziaria ed evitare che il nostro assistito dovesse sopportare un procedimento che, inevitabilmente, si sarebbe protratto per più udienze” ha spiegato l’avvocato Aldo Mirate che con il collega Attilio Bonifacino ha difeso Carmelo Sticchi.

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