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Savona, progetto Crescent. I grillini: “Colata di cemento, altro che urbanistica partecipata…”

Crescent savona darsena

Savona. “L’accordo sul cambio di destinazione d’uso del futuro Crescent 2 nella darsena di Savona permetterà una nuova colata di cemento per costruire lussuose residenze vista mare, con indubbi vantaggi economici per il solito costruttore (10 milioni di euro potenzialmente derivanti dalla vendita degli appartamenti) quando in città ci sono migliaia di appartamenti sfitti ed inutilizzati. Chiaro segnale che chi governa questa città non sta certamente pensando alle esigenze dei cittadini ma a quelle di qualcun altro”. I grillini tornano così all’attacco di Palazzo Sisto sull’urbanistica.

“Non valgono le pretestuose compensazioni quali la favola della riduzione dei volumi complessivi in città (frutto in realtà di un obbligato ridimensionamento in conseguenza della crisi), una sistemazione posticcia del piazzale del Priamar e qualche finto intervento di manutenzione dell’edilizia popolare gestita da ARTE, che con 400.000 euro per ristrutturare un centinaio di alloggi non potrà far altro che poco più di un’imbiancatura! Gli oneri di urbanizzazione non sono un regalo, un bonus che il costruttore gentilmente concede in cambio degli enormi profitti che realizzerà, ma un risarcimento doveroso, ancorché minimo, per i danni che il nuovo peso insediativo inevitabilmente causerà ai cittadini. L’aumento del traffico e della tariffa dei rifiuti sono solo alcuni esempi di quanto accaduto a causa di nuovi complessi già realizzati. Si peggiora la qualità della vita dei cittadini e si svende il territorio per sempre, per incassare una miseria nel breve periodo” aggiungono i grillini.

“Si penalizza pesantemente da un lato facendo finta di compensare dall’altro, si tappano falle per aprirne subito altre più grosse e si rimandano i problemi al futuro ritrovandoli sempre più ingigantiti, una giostra infernale di cui i cittadini sono vittime inconsapevoli. In un recente sondaggio online il 90% dei partecipanti si è dichiarato contrario al cambio di destinazione d’uso del Crescent 2, centinaia di savonesi hanno chiaramente detto No a pochi spiccioli in cambio di un futuro migliore. Conta ancora qualcosa la volontà dei cittadini in questa città? Che fine ha fatto la tanto decantata urbanistica partecipata? Vogliamo un governo della città che tenga pienamente conto della volontà e delle presenti e future esigenze dei savonesi, senza speculazioni né propagande elettorali. La politica dell’accordo, della trattativa e del compromesso al ribasso che affliggono da sempre la nostra città devono cessare” conclude il Movimento Cinque Stelle.