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Savona, abitazioni di lusso al Crescent. Sel di nuovo all’attacco

Sel - sinistra ecologia e libertà

Savona. Nuova crepa nella maggioranza di centro sinistra a Savona sull’urbanistica. E’ Sel a criticare Palazzo Sisto in merito alla trasformazione da residenza turistico alberghiera ad abitazioni di lusso dell’edifico ancora da costruire nella zona del Crescent, dopo gli interventi annunciati in via Nizza sulle aree degli ex-cantieri Solimano.

“Il sindaco, che si è fatto garante di un accordo programmatico che prevedeva la centralità del consiglio comunale, deve smentire subito le voci secondo le quali l’accordo con i privati in merito al cambio di destinazione di uso del Crescent 2 sarebbe già stato deciso” affermano in una nota Sergio Acquilino, capogruppo Sel in Consiglio Comunale, Bruno Larice, coordinatore Circolo Sel Savona ed Elvio Tarditi, coordinatore provinciale Sel.

“Abbiamo chiesto più volte che contestualmente alla discussione di singole modifiche al Puc si definiscano, nell’ambito di un documento programmatico comune a tutta la maggioranza, i principi ispiratori di tutti gli interventi di carattere urbanistico. Criteri che sanciscano, in sintonia col programma di governo della città siglato, una diminuzione complessiva delle volumetrie (meno cemento), il mantenimento delle aree produttive (più lavoro), ricadute significative sulla collettività (più qualità della vita), maggiori volumi per l’edilizia economica e popolare (case per chi ne ha bisogno) e che in ogni caso si escluda la possibilità di nuove costruzioni in aree collinari quel Documento che avvii un processo di revisione complessiva dello strumento urbanistico, definito negli accordi di maggioranza e nel programma del sindaco come “vecchio” e meritevole di “profonda revisione”.

“Senza l’approvazione di un documento di linee guida non sarà possibile dare il nostro voto favorevole a singoli interventi che prevedano ulteriori volumetrie residenziali o cambiamenti di uso da strutture ricettive a residenza”.

“Sia chiaro, noi non vogliamo bloccare tutto, anzi riteniamo che i privati possano contribuire positivamente a migliorare alcune aree degradate della città, ma chiediamo che i singoli interventi vengano discussi e decisi nell’ambito di una regia pubblica e di quell’indispensabile quadro di insieme. E chiediamo anche che da ciascun intervento privato la città tragga il massimo possibile di utilità nell’interesse generale” conclude Sel.