Savona. Già il nome non è che promettesse nulla di buono, ma pensare che Killer potesse prendersela improvvisamente con una persona a lui familiare non era mai passato per l’anticamera del cervello al suo padrone.
Killer è il pitbull protagonista di una storia che, per un 38enne savonese (F.D.), si è trasformata in un vero e proprio guaio con la giustizia, fino a sfociare nella condanna di questa mattina a duemila euro per lesioni e tre mesi di reclusione (pena sospesa, subordinata al pagamento di una provvisionale di diecimila euro) per violenza privata.
Tutto inizia nel settembre del 2009 quando F.D., insieme al suo fedele quattrozampe, va a casa di un’amica, per un incontro come tanti. Di qui la chiacchiera si trasforma in una discussione piuttosto accesa, fino a quando, probabilmente uno scatto improvviso della donna o i toni di voce troppo alti, hanno portato Killer a rivolgersi contro l’amica del proprio padrone, azzannandola ad un polpaccio.
Il trentottenne va subito in soccorso della donna (una 52enne di Savona) che gli urla di chiamare il 118. A questo punto, però, F.D., spaventato dalle conseguenze di quello che era appena accaduto, si rifiuta di chiamare i medici e impedisce alla vittima di fare altrettanto, per poi fuggire insieme al cane.
La 52enne, rimasta sola e dolorante, chiama così un’amica che, dopo averla raggiunta a casa, telefona finalmente al 118. La donna viene così trasportata all’ospedale San Paolo: per lei saranno 15 i giorni di prognosi ma, tra l’infezione della ferita e altre complicazioni, dovrà pazientare un po’ di più prima di potersi dire definitivamente guarita.
Per il padrone del pitbull inizia così tutto l’iter giudiziario che lo porterà alla condanna di questa mattina.