Liguria. Mai più ministro. “Monti non me lo chiederà, quindi non mi pongo il problema”, ma la riforma del mercato del lavoro che porta la sua firma e che è nata, sapendo che i risultati arrivano solo “se si fanno le cose, questo il mio spirito” e che solo “le illusioni vengono regalate” va difesa a spada tratta.
Così Elsa Fornero, ministro del Welfare del governo dimissionario, oggi in Liguria, per presenziare al convegno “Nuove opportunità a sostegno e sviluppo dell’imprenditoria giovanile femminile”, organizzato dal Gruppo ligure della UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti).
Nessuna contestazione organizzata e nemmeno fischi, come successo in altre città, ma la polemica in salsa ligure arriva per bocca dei pensionati e di qualcuno di passaggio. “La ringraziamo ancora per il choosy!”, si sente in via della Meridiana. “Noi a votare non ci andiamo”, fa eco qualcun’altro. “Andate a lavorare”, lapidario un altro passante.
Il ministro è stato invitato di nuove opportunità di lavoro per i giovani. “Quello per cui ho lavorato tanto anche se non è stato ben accolto, ma sono convinta che nella riforma c’è molto di utileper l’occupazione dei giovani, bisogna lavorarci e seriamente”.
Sulla Riforma, ormai invisa a tutti i candidati premier, Fornero dice di non sentirsi sconfessata neanche davanti a un Mario Monti che dice di voler metterci mano. “Io ho sempre detto che è articolata, pochi l’hanno letta davvero, molti solo i resonconti non fedeli e parziali sui giornali, abbiamo messo insieme un’azione di monitoraggio se questa mostrerà che non funziona si potrà cambiare, non ho operato in maniera ideologica”. E ancora: “non ci sono dogmi nel mercato del lavoro ma una ricerca seria delle soluzioni a problemi, ed è quello che ho cercato di fare”. E se qualcuno cambierà in meglio, “ben venga, non mi sento sconfessata, se invece lo farà per principio allora saremo di fronte ad un’operazione sciocca e perdente per il paese che invece, ha bisogno di serietà. In Liguria secondo i conti della Regione ci sono 6 mila esodati di cui 2800 senza assegni.
“Non so cosa si intenda – ha ribattuto Fornero – noi abbiamo salvaguardato 140 mila persone, tutte quelle che vanno in pensione nel 2013-2014 e poi gli accordi collettivi fino al 2020. Poi probabilmente esistono anche i casi degli accordi regionali, più difficili da enumerare, e di questi il governo che verrà magari renderà conto”. Poi in coda il veleno: “un problema – quello degli esodati – che avrebbe richiesto pacatezza ed equità è finito nella speculazione politica che ha reso più difficile trovare una soluzione per le persone”, ha detto il ministro. Coronamento di una campagna elettorale, secondo Fornero, semplicemente “Pessima”.