Politica

Asl 2 e liste d’attesa, l’assessore Ciangherotti al Pd: “Meno soldi per mutande e cene, più per la sanità”

eraldo ciangherotti

Albenga. “Siamo di fronte alla sconfitta della politica di sinistra e dei tecnici. Se il Direttore dell’Asl savonese Flavio Neirotti, in merito alle lunghe liste d’attesa per Tac, risonanze ecografie e mammografie e alle tempistiche sempre più dilatate negli ospedali del savonese, afferma di ‘capire la difficoltà ma al momento di non poter fare altrimenti’, questa è la prova evidente e inconfutabile della fallimentare politica sanitaria attuata dal partito Democratico ligure che governa la Regione Liguria, nella persona dell’assessore Claudio Montaldo e del presidente Claudio Burlando, dei quali Neirotti è a pieno titolo figlio adottivo”. Così Eraldo Ciangherotti, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Albenga, dichiara in merito alla sanità territoriale dopo la sua denuncia sulle fughe “radiologiche” dalla provincia di Savona.

“Nel savonese – prosegue Ciangherotti – i pazienti sono costretti a pagare salatamente gli esami radiologici, se hanno bisogno di effettuarli in via urgente, o a ricorrere al Piemonte, in regime di convenzione, per avere tempi più brevi. Il consistente numero di liguri che ricorreranno, in misura sempre maggiore, ai centri radiologici piemontesi, come ad Alessandria, attesta una pessima gestione dei servizi della sanità ligure, sulla cui responsabilità politica del Pd la cittadinanza tutta ha ben memorizzato nomi e cognomi”.

“Questa è la drammatica situazione creata da chi governa la Regione Liguria, i vertici regionali del partito Democratico che i loro esponenti sul territorio, a cominciare dai candidati al parlamento, fanno finta di ignorare, forse per evitare l’imbarazzo di doverli difendere. Ci auguriamo vivamente che il cattivo uso del denaro pubblico – magari con più trasparenza, rispetto al tentativo maldestro dei vertici del partito Democratico ligure, che vorrebbero nascondersi, con fatture e scontrini delle spese del gruppo regionale, dietro la proverbiale foglia di fico oggi soprannominata ‘tutela della privacy’ – possa riconvertirsi in maggiori risorse economiche per implementare il personale nei reparti della radiologia. Meno soldi pubblici per le mutande e per le cene, più per la sanità: sarebbe una prima soluzione, un avvio verso la strada giusta, che i pazienti potranno apprezzare in un sistema sanitario che possa rispondere con tempistiche più veloci possibili” conclude Ciangherotti.