Andora. La Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Savona, grazie all’equipaggio della motovedetta 2053, è intervenuta in soccorso di una imbarcazione alla deriva, con un principio d’incendio a bordo. I finanzieri, impegnati in una attività di pattugliamento delle acque marittime savonesi, prevista nell’ambito del piano di controllo economico del territorio disposto dal Reparto Operativo Aeronavale di Genova, giunta nei pressi di Capo Mele, a largo di Andora, ha notato del fumo alzarsi da una piccola imbarcazione.
Prontamente, il comandante dell’unità si è diretto verso l’imbarcazione in difficoltà e prestare aiuto. Avvicinatosi alla pilotina “Piuma”, ha visto una persona in evidente stato di agitazione e dolorante. L’uomo, M.I., settantenne, residente in provincia di Bergamo, dopo essere uscito dal porto di Andora per una battuta di pesca, visto l’aumentare del vento e della forza del mare, ha tentato di avviare il motore per rientrare verso terra. Dopo inutili tentativi, ormai in balia delle onde, ha deciso di sparare un razzo di segnalazione ma, forse a causa della concitazione, il segnale, già innescato, è caduto sul ponte dell’imbarcazione, provocando la repentina accensione di altri razzi e conseguentemente l’innesco di un incendio.
L’uomo, allora, ha preso i razzi ancora accesi e li ha gettati in mare, procurandosi ustioni alle mani. Provvidenziale l’intervento dei finanzieri della motovedetta che, affiancato il natante e saliti a bordo, hanno immediatamente tranquillizzato il pescatore, in stato confusionale, prestandogli le prime cure e provvedendo a mettere in sicurezza l’imbarcazione, rimorchiata poi nel porto di Andora.
Ad attenderli, allertata dalla Sala Operativa delle Fiamme Gialle, un’ambulanza che ha trasportato l’uomo presso l’ospedale di Albenga. L’avventura del settantenne bergamasco è così terminata con un grande spavento e ustioni agli arti superiori guaribili in pochi giorni.
