Savona. Albania terra sconosciuta. Per Savona e il Nord Ovest, ma certo non per le 400 imprese italiane che sono attualmente presenti nel Paese, favorite dalla vicinanza geografica e culturale dell’Albania e dalle sue politiche volte a favorire gli investimenti stranieri.
Non vale invece il contrario, perché Savona è ben conosciuta dall’Albania. La comunità albanese – 6.340 su un complesso di 21.814 stranieri e un totale di 288 mila residenti – è la prima comunità non italiana in provincia di Savona, con un’incidenza pari al 2,8% della popolazione. E’ come se un intero Comune come Ceriale fosse popolato da soli albanesi. L’incidenza sale al 3,7% nella città di Savona, dove vivono 2.330 cittadini provenienti dalla repubblica di Tirana.
Ancora più rilevanti i dati relativi alle attività economiche. Gli imprenditori albanesi sono oltre mille (nel registro delle imprese ne figurano 1.074) e sono ben 956 (il 5,1% del totale) le imprese individuali che hanno come titolare un cittadino dell’Albania. Per la quasi totalità (906) si tratta di imprese che operano nel settore delle costruzioni, dove rappresentano il 19,1% di tutte le ditte edili della provincia e il 39% di quelle in attività nel Comune di Savona (303 su 777).
Albania sconosciuta ai savonesi, Savona ben nota agli albanesi. Un filo conduttore che ha accompagnato il convegno che si è tenuto questo pomeriggio alla Camera di Commercio di Savona e dedicato alle opportunità di collaborazione tra Albania e Italia, con particolare focus sulle attività che possono coinvolgere l’area savonese.
“Una presenza radicata, quella albanese a Savona – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Luciano Pasquale, nell’intervento di saluto – che da un lato richiede un forte impegno orientato all’integrazione sociale e culturale, prima ancora che economica; dall’altro lato, lo sviluppo dei rapporti con l’Albania, favorito da questa presenza, può facilitare l’emergere di opportunità di rilievo per le imprese, in settori dove la provincia di Savona dispone di know how ed alte professionalità, quali l’agricoltura specializzata, il turismo, la filiera dell’energia e la green economy. Qualcuno ha definito l’Albania di oggi una piccola Cina. Con il completamento delle riforme, potrà essere riconosciuta come Paese candidato all’Unione Europea, creando condizioni ancor più favorevoli agli investimenti”.
A fare gli onori di casa anche il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, e l’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Savona, Paolo Apicella. “Sono lieto di partecipare ad un’iniziativa che vede la Provincia di Savona e gli enti territoriali insieme per suggellare quello che è un rapporto di amicizia e proficua cooperazione tra l’Italia e l’Albania” ha detto il presidente Vaccarezza. “Il convegno dedicato all’Albania è il segno del legame della nostra città con una comunità importante la cui terra d’origine può portare a nuove opportunità di collaborazione” ha aggiunto l’assessore Apicella.
La delegazione albanese, guidata dal console onorario di Albania in Liguria, Giuseppe Durazzo, comprendeva il direttore di Confindustria Albanese, Agim Bufi, la scrittrice Diana Ciuli, presidente del Forum delle Donne di Albania, e la trade analyst dell’ICE di Tirana, Manjola Mumajesi.
Quest’ultima ha incentrato il suo intervento sugli aspetti pratici della cooperazione bilaterale Italia – Albania e del ruolo svolto dall’ICE a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane. Di energia e parchi industriali (6 le iniziative in corso) ha parlato Agim Bufi, illustrando le azioni che Confindustria Albania può mettere in campo in aiuto degli investitori.
Sul versante italo-savonese, sono intervenuti l’ordinario di Economia Agraria dell’Università di Perugia, Adriano Ciani, dieci anni di esperienza in Albania e addetto scientifico dell’Ambasciata d’Italia, il responsabile della Regione Liguria per le relazioni internazionali Marco Rolandi, che ha descritto le collaborazioni in corso con l’Albania (protocollo d’intesa con la Regione di Scutari, progetti di cooperazione istituzionale e sociale), e il direttore dell’azienda speciale camerale Cersaa di Albenga, Giovanni Minuto, che ha illustrato le opportunità di business offerte dallo sviluppo delle produzioni agroalimentari mediterranee.
Conclusioni affidate al console Giuseppe Durazzo, che ha sottolineato l’importanza del confronto sulle potenzialità del mercato albanese per le imprese liguri, rapporti che vanno ad inserirsi in un più ampio quadro di integrazione, favorito da alcune idee forti che si stanno facendo strada: il progetto della Biblioteca del Mediterraneo, dove sarà possibile trovare libri in lingua per tutte le etnie presenti a Savona, e il progetto di inclusione etnica “seconda generazione”.
