Val Bormida, allarme inquinamento lanciato dal Wwf: “Interventi rapidi anche in vista di nuovi insediamenti industriali”

Val Bormida. Allarme inquinamento in Val Bormida lanciato oggi dal Wwf per la zona IT0705, tra Altare, Carcare e Cairo, con la presentazione di un dossiere che raccoglie i dati pubblici sul fronte degli agenti inquinanti presenti nel territorio, affiancando anche una indagine epidemiologica ed i relativi tassi di mortalità. La presenza delle polveri sottili pm 10, rilevata dalle centraline, è a livelli di guardia, così come gli ossidi di azoto, e per questo la sezione valbormidese dell’associazione chiede rapidi interventi alle istituzioni in un comprensorio già colpito da una infrazione comunitaria proprio per i livelli di inquinamento presenti.

“E’ una analisi che dimostra la gravità della situazione, inoltre i dati medici ci dicono che unitamente al rischio ambientale esistono chiare incidenze su forme di malattie tumorali, con la effetti nocivi per la popolazione: alcune cause di morte sarebbero presenti in percentuale maggiore rispetto alla media regionale e provinciale. Infine risultano danneggiate aree di interesse comunitario come l’Adelasia” spiega Giacomo Viglietti della sezione valbormidese del Wwf.

“Un dossier che presenta forti criticità ambientali e di inquinamento, in un territorio che negli ultimi 30 anni è stato soggetto a notevoli attività industriali. Dai dati descritti si evidenzia una situazione di inquinamento atmosferico da tempo non rispettoso di quanto imposto dalla legislazione comunitaria e nazionale. Abbiamo proposto delle soluzioni per normalizzare il quadro ambientale e chiediamo un rapido intervento delle istituzioni, anche in relazione a quelli che saranno i nuovi progetti produttivi che si andranno ad insediare nel territorio valbormidese” aggiunge Marco Piombo, responsabile tutela del territorio del Wwf. “Questi nuovi insediamenti, anche se dotati delle migliori tecnologie disponibili per abbattere l’inquinamento, comunque andranno a peggiorare una situazione attualmente critica”.

Nel mirino dell’associazione il biodigestore, il ponte della Volta e la centrale a biomasse prevista a Ferrania, per la quale è ancora pendente il ricorso presentato alla giustizia amministrativa. Ma non solo: si richiede l’immediato intervento di copertura dei parchi a carbone così come il no all’ampliamento della discarica della Filippa.

“Il nostro intento è quello di sollecitare tutti gli enti preposti affinché venga elaborato un piano efficace ed efficiente per portare il livello di inquinamento a livelli accettabili, sia per la salute dei residenti, sia per gli ecosistemi naturali in particolare di quelli ricadenti nei Siti di Interesse Comunitario presenti nella zona e in quelli adiacenti, anche applicando un processo di pianificazione industriale che sia veramente sostenibile per le generazioni future” concludono gli esponenti del Wwf.

Ecco il dossier integrale