Albenga. Ad Albenga sono diversi i cittadini disabili che, durante il periodo di revisione, subiscono la sospensione dell’assegno di invalidità e dell’indennità d’accompagnamento. Vengono colpiti non solo i giovani invalidi ai quali, al compimento dei 18 anni, viene sospeso per prassi l’accompagnamento, in attesa di nuova visita.
“Al peggio non c’è mai limite. E a pagare le lentezze nella burocrazia, alla fine, sono sempre i cittadini, quasi sempre i più deboli e indifesi che non hanno voce abbastanza forte per far sentire le proprie ragioni. E il tutto contro ogni principio di solidarietà economica e sociale sancito dall’art. 2 della Costituzione e di uguaglianza previsto dall’art. 3 della stessa Costituzione” è il commento dell’assessore ai servizi sociali Eraldo Ciangherotti.
“Ma di mezzo ci vanno anche non solo i pazienti portatori di patologie psichiatriche ma anche il loro equilibrio psichico con una compensazione faticosamente raggiunta – continua – Oltre alle famiglie che si fanno carico dell’assistenza delle persone invalide e che improvvisamente si trovano senza l’aiuto economico utile al sostentamento. E per di più, alcuni cittadini, che non vogliono esporre con denunce o segnalazioni per paura di qualche ritorsione degli Uffici, mi hanno confidato di essere chiamati ugualmente a visita periodica di accertamento, nonostante l’esonero previsto dalla legge 80 sulla non rivedibilità del 2006 e successivo decreto applicativo del 2 agosto 2007 per le patologie stabilizzate o ingravescenti. L’Inps infatti, ultimamente, eroga l’assegno di invalidità ad intermittenza, e chissenefrega se la spending review delle ultime azioni del governo Monti va a gravare sulla pelle dei più disgraziati. Il meccanismo di verifica è diventato perverso contro i più deboli”.
Prosegue l’assessore: “Chi, già riconosciuto invalido oltre il 74%, è rivedibile e viene convocato a fine anno per la per la visita di accertamento dello stato della patologia dalla Commissione invalidi dell’Asl della città, d’ufficio subisce il blocco dell’erogazione del contributo. E se poi v’è la conferma dell’invalidità, il tempo di acquisizione e di valutazione dei verbali dall’Inps determina comunque la sospensione, per qualche mese, dell’assegno di invalidità. L’Inps lascia a terra l’invalido, incurante del fatto che molte persone con quei 275,87 euro mensili (per un’invalidità compresa tra 74% e 100%) ci vivono centellinando il mangiare, il bere, le utenze di casa e quant’altro. Figuriamoci come diventa drammatica la situazione per un invalido al 100% se poi questa persona ha bisogno pure dell’indennità di accompagnamento per l’assistenza continua nella deambulazione o nel compimento degli atti vitali. Eppure, con il Decreto 2 agosto 2007 e successive circolari, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed il Ministero della Salute non avevano individuato una procedura d’ufficio, senza oneri o ‘incombenze’ per il cittadino? Procedura che appare oggi completamente disattesa”.
A noi non è dato sapere di chi sia la responsabilità in questo disagio del cittadino invalido. Ciò che chiediamo, con una lettera aperta ad Antonio Mastrapasqua – Presidente nazionale dell’Inps, è che le ASL e gli uffici INPS evitino che la visita di revisione non solo diventi un inutile aggravio per il cittadino, ma generi a questa persona invalida enormi difficoltà economiche a causa della sospensione dell’assegno. Basta poco per venire incontro alla mia richiesta. Basta prevedere e notificare al diretto interessato la visita di accertamento tre mesi prima della scadenza della revisione. Anche un bambino delle elementari sarebbe capace di risolvere con buon senso questo problema” osserva Ciangherotti.
“Ad Albenga, a fine anno 2012 risultano presenti 78 pensioni di invalidità civile i cui titolari sono invalidi parziali, non ricoverati con solo assegno. 259 pensioni di invalidità civile, cioè i cui titolari sono invalidi totali, ultrasessantacinquenni, non ricoverati gratuitamente, con sola indennità di accompagnamento. 56 pensioni di invalidità civile i cui titolari sono invalidi totali, non ricoverati, con sola pensione. E, infine, 50 pensioni di invalidità civile i cui titolari sono invalidi totali, non ricoverati gratuitamente, con pensione e indennità di accompagnamento” conclude l’assessore albenganese.