Savona. Il Coordinamento delle Scuole Savonesi si è costituito per “reagire al degrado del sistema educativo pubblico”. Esso vuole raccogliere per la prima volta in un’unica organizzazione di base, tutte le componenti sensibili (insegnanti, studenti, ATA, genitori) per sollecitare un confronto sui problemi, ma anche per elaborare proposte di rinnovamento e diventare così interlocutori credibili delle istituzioni, perché troppo spesso le decisioni importanti sono state prese senza mai chiedere il contributo di chi ha esperienza diretta nella scuola.
“L’istruzione pubblica è un diritto sancito dalla nostra Costituzione repubblicana, ma non dalla politica scolastica attuata dagli ultimi governi”. A sottolinearlo è il Coordinamento delle Scuole Savonesi, che ribadisce come “tutti gli interventi realizzati a partire dal 2003 (dalla cosiddetta Riforma Moratti) hanno avuto come scopo finale il taglio delle risorse, che con le ultime leggi finanziarie, firmate dai ministri Tremonti, Gelmini, Monti, Profumo, hanno raggiunto la bella cifra di oltre 8 miliardi di euro. Risulta evidente che procedendo con queste politiche ostili il sistema scolastico pubblico non potrà funzionare regolarmente per molto”.
“Si dice ‘c’è la crisi, tutti devono fare sacrifici’ Vero – prosegue il C.S.S. -. Però occorre osservare che nei paesi più evoluti i risparmi non hanno toccato la cultura e l’istruzione, proprio perchè quei governi hanno capito che nella formazione c’è il seme che può permettere ad una nazione un nuovo sviluppo e una nuova crescita economica”.
Il comitato ha già esordito il 20 dicembre scorso con la “processione dei lumini” che si è svolta in serata nelle vie del centro della città. Questo flash mob ha voluto essere una manifestazione fuori dai tradizionali schemi di protesta come i cortei, i sit-in, eccetera. Il suo scopo era quello di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, purtroppo spesso prevenuta sul mondo della scuola, sul disagio in cui versa il sistema educativo italiano.