Savona. Un convegno per combattere la violenza contro le donne si è svolto questa mattina presso la Provincia di Savona, alla presenza di istituzioni ed esperti, che ha visto la presentazione del progetto “Adolescenti e adulti contro la violenza – Intervento di sensibilizzazione per studenti, insegnanti e genitori sulla prevenzione alla violenza di genere –“, finanziato dal Dipartimento della Gioventù e dall’Unione Province Italiane nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Azioni ProvincEgiovani” 2011.
La violenza di genere è così presente in Regione Liguria, da collocarla ai primi posti in Italia: su 100 donne il 35,9% ha subito almeno una volta violenza fisica o sessuale, una media più alta di quella nazionale (31,9 % dati Istat 2007). I dati provinciali riferiti agli ultimi tre anni evidenziano come le donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza della Provincia di Savona per violenze fisiche e psicologiche, maltrattamenti, molestie, abusi siano quasi quintuplicate. Un’incremento considerevole legato anche ad una maggiore tendenza ad uscire allo scoperto che però si configura allarmante associato ai circa 500 casi all’anno di donne maltrattate che si rivolgono ai pronto soccorso degli ospedali savonesi per traumi di diversa entità.
Diffondere una cultura della non violenza, e quindi della sicurezza sociale e personale, imprescindibile da una cultura del rispetto dell’Altro, richiede il coinvolgimento dell’Istituzione scolastica, degli insegnanti e dei genitori quali soggetti significativi che trasmettono consapevolmente, ma più spesso inconsapevolmente, stereotipi di genere e modelli di riferimento.
Agli istituti scolastici e di formazione, la Provincia riconosce un ruolo fondamentale sia nel promuovere il cambiamento di atteggiamenti e modelli culturali sia nella percezione dei valori cui orientare le giovani generazioni.
“Questo è un percorso che ci vede come capofila. Abbiamo avviato una ricerca all’interno del mondo giovanile, e anche con insegnanti e genitori. Volevamo far riflettere sul tema i ragazzi: ne sono usciti una serie di stereotipi interessanti. Abbiamo creato un prodotto che è replicabile anche da altre scuole. Metteremo tutti i dati sul nostro sito di modo che siano consultabili facilmente” afferma Anna Antolini, dirigente settore politiche economiche e del lavoro Provincia Savona.
Brunella Nari, psicologa: “I soggetti più consapevoli delle violenze di genere sono le insegnanti, i ragazzi tendono invece a minimizzare come comportamenti accettabili all’interno dei loro gruppi. La violenze più riconosciute sono quelle eclatanti, come gli stupri, le telefonate oscene, ma non viene riconosciuta dai più giovani come violenza la derisione, la prevaricazione o le molestie verbali. Tendono a accettarle e a non dare importanza a fatti di questo tipo”.
“La violenza di genere non è di tipo psico-patologico, non nasce da persone malate in preda a raptus, ma ha una valenza culturale, dipende dai modelli di comportamento e dai valori che si trasmettono in famiglia e tramite i media. Occorre dunque ripensare ai nostri modi di essere e di vivere, e aiutare i ragazzi in un percorso di sensibilizzazione alla cultura del rispetto. Purtroppo viviamo in una società dove la violenza viene ormai accettata” conclude la psicologa.
Per l’assessore provinciale Giorgio Sambin: “Si tratta di dati allarmanti che vengono riassunti in questo importante lavoro svolto dalle Province di Savona, Genova e Venezia che hanno riscontrato una percezione dei giovani un po’ distorta della violenza sulle donne. Vogliamo sensibilizzare i ragazzi, e far capire che, a volte, certi modelli che si apprendono dalla famiglia o dal luogo da cui si proviene non sono giusti”.